Riforma della Costituzione: «creare una macroregione autonoma del NordEst»

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NordEst 3D
La proposta del capogruppo PD alla Camera Ettore Rosato condivisa dal suo partito e dalla Lega Nord. Tiepidissimo (se non contrario) il PD trentino

 

NordEst 3DLa discussione sulla riforma della Costituzione apre anche al riassetto delle autonomie locali, ritoccando i confini delle attuali venti regioni. Tra queste, il capogruppo PD alla Camera Ettore Rosato ha proposto la creazione della macroregione autonoma del NordEst. Una proposta che ha subito scatenato reazioni contrastanti.

«La super regione speciale del NordEst proposta dall’on. Ettore Rosato includendo Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Tirolo del Sud è un’ottima idea perché saremmo totalmente alla pari della Baviera – afferma il senatore Dem pordenonese Lodovico Sonego -. Condivido purché i contenuti della specialità siano veri, assicurando al Friuli Venezia Giulia quanto meno le prerogative che ci sono ora e magari facendo qualcosa in più». 

Per Sonego «essendo una proposta del capogruppo del Pd alla Camera dò per scontato che sia stata concordata con il Governo e che pertanto entro mercoledì 22 proprio il governo depositi un emendamento in Senato per modificare di conseguenza il Titolo V della Costituzione che dalla settimana successiva cominceremo a votare in aula».

In casa del PD trentino la proposta dei loro colleghi nazionali e friulani non suscita entusiasmi, anzi. Una nota diffusa dal gruppo PD del Consiglio provinciale di Trento afferma che «in merito alle notizie di stampa riguardanti una possibile proposta d’istituzione di una macroregione comprendente le Province di Trento e Bolzano e le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, il Gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico del Trentino – dopo aver approfondito la questione con la propria deputazione parlamentare – ritiene che tale paventata eventualità sia così solo accennata da non richiedere alcuna presa di posizione specifica. Rafforzato in questa convinzione da un confronto avvenuto tra il vicepresidente Olivi e la presidente Serracchiani, il Gruppo si riserva di esprimere la propria posizione nell’eventualità di una qualsiasi futura formalizzazione di simile iniziativa».

Se sul fronte Dem trentino c’è freddezza se non contrarietà a condividere l’autonomia speciale con i cugini del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, viceversa c’è apertura quasi sotale da parte della Lega Nord. Per Sergio Divina, senatore trentino e vicecapogruppo del Senato, la proposta di Rosato è positiva: «importante è condividere e ampliare l’autonomismo speciale virtuoso. Non sarebbe intelligente per chi già gode di un’autonomia speciale rinchiudersi in un fortino. Prima o poi tutto verrebbe espugnato». Secondo il senatore trentino Divina «più è larga e ampia è l’area dell’autonomia, specie in un territorio autonomo e virtuoso come il NordEst, meglio è e sarà per tutti. Specie in un momento storico dove sono sempre più forti i rigurgiti di neocentralismo».

Divina ora attende i fatti: «se il Pd vuole passare dalle parole ai fatti, come auspica anche il mio collega pordenonense del PD senatore Sonego, non sarà sicuramente la Lega Nord a dire di no. Da un NordEst forte, coeso ed autonomo, forte come e più della Baviera tedesca, hanno tutti da guadagnare, anche l’Italia».

Ora il NordEst autonomo attende i fatti, ma è assai probabile che la proposta di Rosato non sia altro che una boutade di inizio autunno. Peccato, perché sarebbe una cosa buona e seria, oltre che lungimirante e leva per la crescita e lo sviluppo del territorio.