“Dieselgate”, Confartigianato Veneto esprime preoccupazione per il potenziale calo dell’export di componentistica vero la Germania

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bando ai motori endotermici Bosch 2011 rendering accensione iniezione diesel
Curto: «artigianato veneto particolarmente esposto. Verso Germania ogni anno 300 milioni di euro di parti ed accessori per autoveicoli. Il 10,7% del totale Italia»

 

Bosch 2011 rendering accensione iniezione dieselIl “Dieselgate” che ha travolto il gruppo Volkswagen e che rischia di coinvolgere anche altri marchi complice l’elasticità delle attuali norme antinquinamento (che la stessa Unione Europea ammetteva dal 2013), rischia di avere strascichi anche pesanti sull’indotto della componentistica meccanica per auto del Veneto, che esporta verso la Germania 286 milioni di euro all’anno, il 10,7% del totale Italia. In pratica un pezzo su tre prodotto nella Serenissima va ad assemblarsi in un auto prodotta in terra tedesca.  

«Il caso Volkswagen – dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Luigi Curto –  potrà avere conseguenze rilevanti sulle transazioni all’interno delle filiere globali dell’auto e quindi per il Veneto ed i suoi artigiani che, nell’automotive d’oltralpe, hanno da diversi anni trovato un interlocutore prezioso. Le caratteristiche delle auto tedesche, ben si adattano alla produzione di qualità, raffinatezza e precisione garantite dalle lavorazioni di nicchia artigiane che avrebbero difficoltà a trovare mercati alternativi».

Negli ultimi 12 mesi il Veneto ha esportato parti ed accessori per autoveicoli per 823 milioni di euro (su un totale Italia di 11.743 milioni di euro) e la Germania è il primo mercato di destinazione del “Made in Veneto” con il 34,7%. Percentuale altissima dato che la media nazionale è “solo” del 22,7%. Seguono il Regno Unito con l’8%, la Francia con il 7,8%, e la Spagna con il 4%. I primi dieci mercati di destinazione assorbono quasi i tre quarti (73,1%) del totale dell’export prodotto in Veneto; le vendite verso i mercati Ue 28 rappresentano il 78,4% del totale mentre quelle verso paesi extra Ue sono il rimanente 21,6%. 

Il contributo del Veneto è determinante nel posizionare l’Italia al quarto posto tra i paesi fornitori della Germania per parti ed accessori per autoveicoli (7,0% dell’import tedesco), dietro a Repubblica ceca (13,7%), Polonia (11,2%) e Francia (9,7%). A giugno 2015 nella produzione di parti ed accessori per autoveicoli e loro motori operano in Veneto circa 185 aziende (2.124 in Italia), di cui 65 (35,1%) sono imprese artigiane.

In relazione al sistema di produzione globale va infine ricordato come l’automobile è l’unico settore in Italia che registra più addetti impiegati nelle imprese residenti all’estero a controllo italiano rispetto a quelli impiegati nelle imprese residenti in Italia: il grado di internazionalizzazione attiva per la fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi registra un valore del 100,9%, cinque volte la media del manifatturiero (21,7%).

«Il “dieselgate” Volkswagen – conclude Curto -, dimostra una volta di più quanto siano interconnessi i mercati. Crisi lontane, sanzioni internazionali sino ai fenomeni metereologici rischiano di volta in volta di penalizzare o premiare parti della nostra economia. Il mercato mondiale è il nostro futuro e bisogna imparare a conoscerlo bene per evitare contraccolpi o salti nel buio.  confartigianato export parti meccaniche