Squinzi e Zaia inaugurano l’edizione 2015 di Marmomacc a Verona

0
449
Marmomacc 2015 gabbia 50 anni sassi
«Da qui nuovo impulso alla filiera della pietra “Made in Italy”»

 

Marmomacc 2015 gabbia 50 anni sassi«Il settore lapideo rappresenta un esempio concreto di alta manifattura “Made in Italy”. Nel 2014 l’export ha raggiunto quasi 2,9 miliardi di euro, a testimonianza dell’importanza di coniugare materie prime, qualità, capacità e tecnologia. Marmomacc, da 50 edizioni, è vetrina di tutto questo, continuando a dare nuovo impulso alla promozione della filiera marmifera italiana».

Lo ha detto Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, partecipando all’inaugurazione della cinquantesima edizione di Marmomacc, alla Fiera di Verona, un appuntamento che quest’anno riunisce 1.524 aziende, di cui 936 estere da 55 nazioni, con più di 60.000 visitatori da oltre 140 paesi, attesi nei quattro giorni di fiera. 

«Quest’anno il ministero dello Sviluppo Economico ha erogato in totale 6 milioni di euro per la promozione della filiera marmifera – ha fatto sapere Giovanni Sacchi, coordinatore dei Servizi di promozione del sistema Italia di ICE –. Come Mise e Agenzia ICE ribadiamo il nostro impegno per quello che è un progetto triennale. Insieme al viceministro Carlo Calenda, stiamo già definendo le linee strategiche per il 2016 e di sicuro Marmomacc beneficerà ancora dei fondi del Piano per il “Made in Italy”». 

A Marmomacc è intervenuto anche Enrico Zanetti, sottosegretario all’Economia e Finanza: «si tratta di una manifestazione importante per il settore che rappresenta – ha commentato –. L’export e gli strumenti di promozione delle eccellenze del sistema-Italia, come questa fiera, sono fondamentali e restano al centro dell’azione del Governo». 

Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, ha poi ricordato come «il distretto dei marmi e delle pietre del Veneto costituisca un’eccellenza indiscutibile per tutto il settore, soprattutto perché, grazie alle sue imprese, ha sempre saputo puntare sull’innovazione, adattandosi e superando meglio di altri la crisi. Via subito tutta la burocrazia con tutti i suoi eccessi per sostenere le imprese del settore del marmo, come tutte quelle del Veneto di ogni settore. Gli imprenditori che incontro ci chiedono questo, non tanto contributi o finanziamenti, e questo hanno diritto di avere: lavorare e produrre l’eccellenza che solo loro sanno realizzare senza perdere troppo tempo e denaro per andare dietro alle scartoffie».

Zaia, nel sostenere con forza questa necessità, ha citato due “testimonial” che sono nella storia dell’arte mondiale: Palladio e Michelangelo. «Si dice in Veneto che il Palladio è il paesaggio del Veneto e per fortuna che al suo tempo egli non ha incontrato gli eccessi delle Sovrintendenze e dei comitati, altrimenti oggi sarebbe un barbone. Se allora fosse invalsa una certa mentalità di oggi le sue straordinarie ville sarebbero state considerate uno scempio del territorio. E quando chiesero a Michelangelo come aveva fatto a realizzare un capolavoro come la Pietà – ha aggiunto il Governatore del Veneto – egli rispose che aveva semplicemente tolto tutto il marmo in più. Quel marmo in più oggi è la burocrazia che mette i bastoni tra le ruote a imprenditori che non combattono con la dinamite per ricavare il marmo, ma contro carte, cavilli, norme sovrabbondanti e magari in qualche caso contrastanti tra loro. Non si può farsi belli nel mondo gonfiando il petto con la qualità della nostra produzione e la capacità dei nostri imprenditori di fare ricerca e innovazione, e poi non considerare questa realtà».

Secondo Zaia, il settore «ha bisogno di contributi e appoggio pubblico, ma necessita soprattutto di assistenza all’internazionalizzazione e alla commercializzazione. Serve un salto di qualità alle nostre Ambasciate. La diplomazia delle tartine e dei ricevimenti non va più bene. Il Veneto produttivo, l’Italia che produce ha la necessità che le nostre sedi diplomatiche diventino veri e propri snodi operativi per le reti commerciali, e questa è la sfida di oggi».

Secondo Flavio Marabelli, presidente onorario di Confindustria Marmomacchine, «i dati positivi del primo semestre relativi all’export settoriale, sia per i materiali che per le tecnologie, sono la migliore risposta alla scelta del Ministero per lo sviluppo economico di includere il nostro comparto all’interno del Piano di promozione straordinaria del “Made in Italy”. Una scelta – ha spiegato – che prevede lo stanziamento di fondi per la promozione dei principali settori dell’industria nazionale attraverso le piattaforme fieristiche di riferimento». 

I principali mercati di destinazione dei materiali lapidei lavorati, anche nei primi sei mesi dell’anno, vedono al primo posto gli Stati Uniti con 218,7 milioni di euro (+30,2%), seguiti dalla Germania, stabile con 71,3 milioni di euro. Nonostante le tensioni internazionali, la Russia si conferma il maggior cliente delle imprese italiane ad Est, con 23,5 milioni di euro (+6,6%). In crescita anche le esportazioni verso Turchia (6,6 milioni di euro/+19,6%), Polonia (9,2 milioni di euro/+10,8%) e Azerbaigian (4,5 milioni di euro/+6,6%). In Medio Oriente, spiccano Emirati Arabi Uniti (35,2 milioni di euro/+54,3%), Arabia Saudita (36,5 milioni di euro/-1,9%) e Kuwait (16,9 milioni di euro/+8,7%). Tranne il caso del Marocco (17,9 milioni di euro/+11,8%), il bacino del Mediterraneo, tra Algeria, Tunisia, Egitto e Libia, segna un calo generale dell’import pari all’8,4 per cento. Con 9,3 milioni di ordinativi, infine, raddoppia il fatturato delle aziende italiane verso l’India.Marmomacc 2015 inaugurazione taglio nastro squinzi zaia zanetti