Appuntamento venerdì 9 ottobre con il virtuosismo degli ottoni americani
Dopo la pausa estiva, il palcoscenico della Sala Filarmonica di Trento venerdì 9 ottobre (ore 20.45) torna ad ospitare la stagione 2015 con in programma un’interessante cartellone che vene l’esibizione della Rodney Marsalis Philadelphia Big Brass che raccoglie il meglio degli strumentisti attivi negli Stati Uniti d’America.
The Rodney Marsalis Philadelphia Big Brass è formata da artisti di formazione tradizionale ma con carriere avviate brillantemente non solo nell’ambito classico. Con l’entusiasmo un po’ sbarazzino degli americani i componenti della “Rodney” mescolano nelle loro esibizioni musica colta, jazz, musiche etniche, improvvisazioni, colonne sonore in programmi volti soprattutto a divertire, a coinvolgere gli ascoltatori d’ogni età e d’ogni paese. Nel settore dei Brass la “Rodney” è considerata uno dei complessi leader al mondo.
Formata da un gruppo base di sei strumentisti che si allarga per performance carismatiche ed entusiasmanti si è esibita dal Brasile alla Cina all’Europa ospite di sale quali il Kimmel Center di Philadelphia o il Verizon Hall collaborando con il Metropolitan Opera Orchestra, l’Orchestra di Philadelphia, la Baltimore Symphony. L’eccellenza delle sue esibizioni è il risultato di una intonazione perfetta, una tecnica strepitosa, una raffinatezza timbrica di raro ascolto e di un dinamismo esuberante.
Il programma della serata si apre sulle note di Closer Walk, spiritual spesso presente nel repertorio delle brass band americane in occasioni ufficiali e nei celebri jazz funeral, si apre la “camminata” in cui ci conduce stasera la Rodney Marsalis Philadelphia Big Brass. Un percorso tra varie epoche e generi, brani originali e trascrizioni, cultura classica e pop, portati sul palco con spontaneità e virtuosismo da questo dream team che annovera alcuni dei migliori strumentisti americani. Non mancano così alcuni classici del repertorio colto europeo – danze rinascimentali, il Contrapunctus IX dall’Arte della Fuga di Bach, il Rondò dal Concerto per tromba di Hummel (1803) – accanto ad alcuni omaggi ai passaggi operistici più noti (Verdi, Wagner), strizzando così l’occhio alla lunga tradizione di trascrizioni per strumenti a fiato che contribuì ad aumentare la popolarità dell’opera fin dalla seconda metà dell’Ottocento.
All’appello presenti anche i tributi ai solisti più importanti del Novecento (il trombettista Rafael Mendez e Harry James con il suo Concerto, 1939) e di oggi (il tubista norvegese Oystein Baadsvik) come del resto alcune commistioni quali Saints Hallelujah, un giocoso mix tra la celebre When The Saints Go Marching In e l’Hallelujah di Händel.
Nella convinzione che alcune musiche pop possano essere ormai considerate dei classici tout court, ecco anche un breve viaggio nella storia della canzone: dalla ballata interpretata dal crooner Presley Can’t help falling in love with you (1961) – basata in realtà su una nota melodia francese del XVIII secolo, Plaisir d’amour – fino alla travolgente Billie Jean (1982) di Michael Jackson che ne ha decretato il successo internazionale. In coda un medley – quello che nella tradizione bandistica europea del secolo scorso avrebbe portato il nome di Fantasia o più spesso Potpourri – degli Earth, Wind and Fire, per un excursus tra le melodie più celebri della band che ha fatto scatenare le dance hall mondiali dagli anni Settanta in poi.
Programma
Closer Walk, Traditional
Contrapunctus IX, J. S. Bach
Rondò dal Concerto in Mi bem. magg., J. N. Hummel
Aida, G. Verdi
La Traviata, G. Verdi
La cavalcata delle Walchirie, R. Wagner
Concerto, H. James
Saints Hallelujah, C. Custer (arr.)
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Danze rinascimentali (La Mourisque – Bransle Quatre Bransles – Ronde), T.
Susato
Bullet Train, A. Vizzutti (Rex Richardson, Tromba solista)
West Side Story (Tonight- Maria- America), L. Bernstein
Fnugg, O. Baadsvik
Can’t Help Falling in Love, E. Presley
Drinking Trio, T. Olt (arr.)
La Virgin de la Macarena, R. Mendez
Billy Jean, M. Jackson
Earth Wind and Fire Medley
