Tasse, arriva la stangata di fine d’anno

0
344
rotolo biglietti 50 euro finanza affari tasse
Confapi Padova denuncia l’onerosità degli adempimenti tra novembre e dicembre

 

rotolo biglietti 50 euro finanza affari tasseSecondo Fabbrica Padova, centro studi di Confapi Padova, i contribuenti del Veneto dovranno versare 9,48 miliardi di euro all’Erario nei prossimi due mesi: soltanto entro il 30 novembre 2015 sono in calendario 19 scadenze fiscali e tributarie. 

“Puntuale come le tasse”. E’ una frase ormai entrata nel lessico comune e che acquista maggior senso proprio in questo periodo dell’anno. Gli ultimi due mesi sono quelli in cui si condensa il maggior numero di scadenze fiscali e tributarie per i contribuenti italiani. Si comincerà da martedì 10 novembre con la consegna del modello 730/2015 integrativo, ma la prima data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 16 novembre, in cui si accavalleranno il versamento dei contributi previdenziali, il versamento dell’Iva per il mese di ottobre e per il terzo trimestre, e il versamento della terza rata dei contributi Inps di commercianti e artigiani. Per fermarsi a lunedì 30 novembre, saranno in totale 19 le scadenze di cui tener conto (si veda il prospetto in allegato, a cura dell’Area Fiscale di Confapi Padova). 

Nel 2014, solo fra novembre e dicembre, secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, le casse dello Stato hanno incassato 98,748 miliardi. Se la tendenza sarà quella riscontrata nella prima parte dell’anno, in cui, fa sapere il Mef, le entrate tributarie erariali sono aumentate del 2.2% rispetto al 2014, è possibile stimare che nei prossimi due mesi gli introiti complessivi saranno di 100,920 miliardi. Fabbrica Padova, considerato il peso del Pil locale rapportato a quello del Paese, ha stimato che il peso che graverà sui contribuenti veneti fra novembre e dicembre 2015 sarà di circa 9,48 miliardi mentre quello sui contribuenti padovani sarà di 1,88 miliardi, considerando nell’insieme imprese e famiglie. 

«Novembre e dicembre sono i mesi delle tasse, lo sappiamo. In genere, le scadenze in programma riguardano appuntamenti previsti. Di fatto, però, è evidente che creeranno problemi a numerose imprese, soprattutto alle più piccole, quelle che hanno più difficoltà nell’accesso al credito e nel reperire liquidità, in un periodo in cui occorrerà versare anche le tredicesime ai dipendenti – sottolinea Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova -. Mi rifaccio alle parole del presidente confederale Maurizio Casasco, quando afferma che l’Italia, in fatto di tasse, più che una madre è una matrigna con tutte le aziende che ne costituiscono la spina dorsale produttiva. Faccio solo un esempio: l’utile netto di una qualsiasi azienda si potrebbe triplicare solo se avesse sede in Spagna piuttosto che in Italia. Colpa di una tassazione effettiva complessiva al 58% dell’imponibile, mentre in terra iberica si ferma al 29%. E al prelievo elevato in Italia si associa anche un sistema burocratico cervellotico. Tra Ires, Irap, tasse sugli immobili, versamenti Iva e contributi sociali un imprenditore medio effettua in un anno 15 versamenti al fisco, 6 in più di un suo collega tedesco, 7 in più di un inglese, di uno spagnolo o di un francese e 9 in più di uno svedese». 

Confapi Credit, divisione dell’Associazione che si occupa di sostenere le imprese nella gestione della finanza ordinaria e straordinaria, proprio in questo periodo sta registrando un boom di richieste per far fronte a tredicesime e imposte. «E’ così. In queste settimane stiamo ricevendo un picco di richieste relative agli strumenti messi in essere per scavallare l’anno – aggiunge il direttore Davide D’Onofrio -. Da un lato è la testimonianza concreta che il servizio approntato è necessario ma, dall’altro, tutto ciò è anche la prova empirica della scarsa sostenibilità di un’impostazione fiscale che vede tutte le scadenze accavallarsi nello stesso periodo, mettendo in seria difficoltà le imprese».