Alto Adige, via libera al treno delle Dolomiti tra il Cadore e l’Alta Pusteria

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Cartina Treno Dolomiti tracciato
Potenziata anche la linea della Pusteria. Soddisfazione di Zaia

 

Cartina Treno Dolomiti tracciatoPer incentivare una mobilità sempre più sostenibile tra il Cadore e l’Alta Pusteria, la giunta provinciale di Bolzano punta sull’ipotesi di collegamento ferroviario, raccogliendo la proposta avanzata dalla regioen del Veneto. L’esecutivo di Palazzo Widmann ha dato il via libera al protocollo d’intesa con la Regione Veneto che prevede la realizzazione di uno studio di fattibilità, come ha annunciato il governatore Arno Kompatscher.

Collegare via rotaia il Veneto e l’Alto Adige, in maniera particolare Cadore e Alta Pusteria, rientra fra gli obiettivi dell’intesa per la tutela e lo sviluppo dei territori di confine sottoscritta già nel 2014 tra le Province di Bolzano e Trento, le Regioni Lombardia e Veneto, il ministero dell’Economia e delle finanze e il ministero degli Affari regionali. 

«Il grande valore paesaggistico della zona – ha sottolineato l’assessore provinciale alla mobilità Florian Mussner – e la forte impronta turistica, rendono particolarmente sensata l’idea di investire in un collegamento ferroviario sovraregionale in grado di avere effetti positivi anche sull’ambiente in quanto garantirebbe il passaggio di almeno una parte del traffico dalla gomma alla rotaia». Ma non solo questo aspetto è stato rimarcato da Mussner nell’annunciare il via libera allo studio di fattibilità del progetto di collegamento ferroviario. «Potrà essere migliorata la raggiungibilità dei due territori alpini senza incidere sull’ambiente – ha aggiunto l’assessore – e tutta l’area beneficerebbe di una ulteriore rivalutazione dal punto di vista turistico, economico e culturale». 

La delibera approvata dalla Giunta provinciale autorizza il presidente Arno Kompatscher a sottoscrivere il protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Provincia di Bolzano che prevede, appunto, uno studio di fattibilità per il collegamento Venezia-Cortina-Alta Pusteria, primo passo di un progetto a lunga scadenza. «Verrà istituito un gruppo di lavoro – ha annunciato Florian Mussner – composto non solo da rappresentanti delle due istituzioni, ma anche di Sta (Strutture Trasporto Alto Adige) e St (Sistemi territoriali), che avranno il compito di definire linee guida, modello di esercizio e impegno economico. Il coordinamento del gruppo di lavoro, che ogni 6 mesi dovrà presentare una relazione sull’attività, sarà affidato a turno a uno dei partner per un periodo di un anno e mezzo, a cominciare dalla Regione Veneto. Le risorse necessarie ad avviare il progetto saranno messe a disposizione dalla Ue tramite un progetto Interreg e dal Fondo comuni confinanti».

La giunta provinciale di Bolzano ha approvato anche lo schema di convenzione che regola le modalità delle progettazioni della bretella ferroviaria del Val di Riga, vale a dire l’allacciamento fra la linea della Val Pusteria e quella del Brennero. Il finanziamento di 1,5 milioni di euro proviene dal programma di misure di compensazione ambientale per la realizzazione del tunnel di base del Brennero. Un collegamento diretto della linea ferroviaria della Pusteria con quella del Brennero, un adeguamento del centro intermodale di Bressanone, tempi di percorrenza più brevi in val Pusteria: il progetto della bretella denominata “Variante Val di Riga” tra Rio Pusteria e l’innesto sulla linea del Brennero attraverso Sciaves e Varna comporterebbe vantaggi significativi per pendolari e utenti del treno in generale. 

La Giunta provinciale ha quindi approvato un ulteriore passo importante nella progettazione di questo allacciamento: Kompatscher è stato incaricato dalla Giunta di sottoscrivere una convenzione con Rete Ferroviaria Italiana, Galleria di Base del Brennero (Bbt) e Strutture Trasporti Alto Adige che definisce l’elaborazione di un progetto preliminare per la cosiddetta Variante Val di Riga. «Con questa intesa la Sta viene incaricata di effettuare entro il 2016 la progettazione preliminare, che include tra l’altro la redazione dello studio di fattibilità, il rilievo plano-altimetrico del territorio interessato dagli interventi, indagini, prove in sito e laboratorio, per rendere possibile l’elaborazione di un successivo progetto esecutivo», sottolinea l’assessore Mussner. Concretamente l’intervento consiste nella progettazione della bretella “Variante Val di Riga” tra Rio Pusteria e l’innesto sulla linea del Brennero, compreso l’adeguamento del Piano regolatore generale della stazione e del centro intermodale di Bressanone e la realizzazione delle nuove fermate di Varna ed eventualmente di Sciaves. Un gruppo di lavoro composto da Provincia e Rfi coordina i lavori, che si dovranno concludere entro 450 giorni dalla firma della convenzione. Per tutti gli interventi relativi alla progettazione sono previsti 1,5 milioni di euro, «ma non appesantiranno il bilancio provinciale, perché dovranno essere messi a disposizione dalla Bbt Se nel quadro del programma di misure di compensazione per la costruzione del Bbt», spiega Mussner.

Il via libera al protocollo sulla ferrovia delle Dolomiti è salutato con favore dal governatore del Veneto, Luca Zaia: «siamo partiti con unità d’intenti e con grande puntualità. Un bell’avvio per un treno e una linea ferroviaria che potranno cambiare e migliorare sotto molti punti di vista la vita delle genti di montagna».

Lo stesso protocollo, che ora andrà firmato tra i Presidenti Zaia e Kompatscher, era stato approvato dalla Giunta regionale del Veneto il 10 novembre scorso. «Per le Dolomiti si apre un nuovo capitolo infrastrutturale – dice Zaia – insieme alla nuova gara per l’affidamento del servizio ferroviario regionale, nel cui ambito ricaveremo un apposito lotto dedicato al bellunese per la realizzazione di quello che mi piace definire ‘il treno delle Dolomiti’, un mix tutto nuovo tra fascino turistico, utilità per viaggiatori e pendolari, infrastrutturazione rispettosa dell’ambiente».

«Con la progettazione di questa nuova infrastruttura – conclude il Governatore del Veneto – puntiamo anche a connettere strettamente le nostre montagne con tutti i corridoi infrastrutturali europei. Quello tra il bellunese e l’Alto Adige è un collegamento del quale si sentiva ormai l’assoluta necessità».