“Lo splendore di Venezia” in mostra a Brescia

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Lo splendore di Venezia Giuseppe Borsato
Palazzo Martinengo ospita le più belle e famose vedute della Serenissima. 100 opere di Canaletto, Bellotto, Guardi, Caffi, Ciardi e molti altri pittori dell’Ottocento

 

Lo splendore di Venezia Giuseppe BorsatoLe più belle e famose vedute di Venezia, realizzate da maestri insuperati del genere quali Canaletto, Bellotto, Guardi, fino a Caffi o Guglielmo Ciardi, saranno in mostra dal 23 gennaio al 12 giugno a Brescia, negli spazi di Palazzo Martinengo. Esposti circa cento capolavori, tesori d’arte del XVIII e XIX secolo, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali, che racconteranno l’incanto della città lagunare, la quale, più di ogni altra, ha rappresentato un mito intramontabile nell’immaginario collettivo. 

Con il titolo “Lo splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento”, l’importante rassegna non esaurirà il percorso espositivo con l’esperienza di Francesco Guardi, ma proseguirà anche lungo i decenni del XIX secolo. Il curatore Davide Dotti ha selezionato opere significative in grado di attraversare duecento anni di storia della pittura, mentre i dipinti popolati da macchiette in costumi d’epoca e personaggi della Commedia dell’Arte, diventano spesso cornici alle famose feste veneziane del Redentore, della Regata Storica, del Carnevale animato dalle tradizionali maschere. 

Ordinate cronologicamente, le varie sezioni della mostra prenderanno avvio con le suggestioni dell’olandese Gaspar Van Wittel (del quale di potrà ammirare la bellissima tela de “L’ingresso del Canal Grande con la chiesa della Salute”) e del friulano Luca Carlevarijs, che, con la loro tecnica e soluzioni pittoriche hanno aperto la strada allo straordinario talento di Canaletto, presente in mostra con capolavori quali “Il molo, Palazzo Ducale e il Campanile di San Marco”, proveniente dagli Uffizi, “Il Canal Grande con il Ponte di Rialto secondo il progetto di Palladio”, della Galleria Nazionale di Parma, “La chiesa della Salute”, custodito nella collezione Fai della milanese Villa Necchi Campiglio. Sempre nella stessa sezione le celebrate vedute di canaletto dialogheranno con quelle del padre Bernardo Canal e del nipote Bernardo Bellotto. E mentre l’allestimento riproporrà all’attenzione del pubblico i lavori di pittori settecenteschi come Marieschi, Albotto, Gnoli, Fabris, affiancati dallo svedese Johan Richter e dall’inglese William James, ampio spazio verrà dato alla produzione di Francesco Guardi, che ha trasformato la seducente bellezza della Venezia di Canaletto in un luogo vago e remoto, quasi straniante. La lunga parabola artistica del maestro, testimoniata con una decina di opere, si condensa nell’espressione pittorica di una città quasi fantomatica, vista in dissolvenza tra bagliori luminosi e indistinti aloni di colore che preludono alla pittura moderna. 

Il vedutismo del XIX secolo sarà quindi rappresentato dalle tele di Chilone, Migliara, Borsato, Moja, Canella che, inventando inedite angolature, atmosfere e contesti, hanno rinnovato l’immagine della Serenissima. Mentre a Ippolito Caffi e ai suoi capolavori sarà dedicata un’intera sala, la mostra si concluderà con i dipinti realizzati nella seconda metà dell’Ottocento da Querena, Zanin, Ciardi, Fragiacomo che perpetuarono il fascino intramontabile di Venezia fino ai confini dell’epoca moderna. Suggestioni che raggiunsero ogni angolo d’Europa anche grazie alle opere di grafica, come documenta la serie di raffinate incisioni di Canaletto, Michele Marieschi, Antonio Visentini, Antonio Sandi e Giambattista Brustolon, specialisti della tecnica dell’acquaforte e del bulino, che, grazie alla tiratura in più esemplari, hanno contribuito a diffondere ovunque l’immagine della Serenissima.lo splendore di venezia