Turismo del NordEst: banca Intesa Sanpaolo stanzia un plafond di 350 milioni di euro per il rilancio del settore

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Il turismo nel Triveneto genera un valore aggiunto di circa 11 miliardi di euro, pari al 5,5% dell’intera economia di questo territorio, che raddoppia se si considera l’intera filiera turistica

 

euro roldi biglietti banca fotoliaLa direzione regionale Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige di banca Intesa Sanpaolo mette a disposizione del territorio un plafond di 350 milioni di euro per il rilancio e la crescita del settore turistico triveneto con destinatari tutti gli imprenditori operanti nell’ambito della ricettività turistica che vogliono rinnovare le strutture, formare i propri dipendenti, effettuare gli adeguamenti normativi e crescere con acquisizioni e/o nuove costruzioni.

Si tratta di finanziamenti che vanno da un minimo di 2 anni ad un massimo di 20 in quanto l’obiettivo è sostenere il settore turistico nel tempo, garantendone interventi continui di ammodernamento per mantenere la propria attrattività. Il piano di rimborso tiene conto di un elemento distintivo dell’attività alberghiera, ossia la stagionalità: è prevista la possibilità di adattare i tempi di rimborso del capitale alla stagionalità tipica di alcune attività in particolare quelle balneari e quelle montane dove i flussi di incasso da parte dell’albergatore sono collocati in ambiti temporali ben precisi.

La proposta di Intesa Sanpaolo per il settore alberghiero prevede oltre al plafond “Turismo Imprese” un’offerta dedicata per gestire la liquidità, delle logiche di valutazione specializzate che tengano conto anche delle strategie imprenditoriali, delle piattaforme digitali e dei percorsi formativi per meglio comprendere l’evoluzione in atto.

Il turismo nel NordEst genera direttamente un valore aggiunto vicino agli 11 miliardi di euro, pari al 5,5% dell’intera economia di questo territorio. Questa percentuale raddoppia se si considera l’intera filiera turistica, ovvero se si includono anche tutti i servizi che ruotano intorno ad alberghi e ristoranti (come, ad esempio, i servizi di lavanderia o le forniture alimentari). 

Il turismo assume un ruolo importante in tutte e tre le regioni del Triveneto. Spicca, in particolare, il Trentino-Alto Adige che, insieme alla Valle d’Aosta, è la regione italiana dove il peso diretto del settore è più elevato e pari al doppio della media italiana (9,5% vs. 4,7%).

Il Friuli Venezia Giulia, pur registrando un numero inferiore  di presenze rispetto a Veneto e Trentino Alto Adige, ha ottime potenzialità di crescita anche grazie al fatto che è stato inserito recentemente nelle dieci aree regionali top al mondo da visitare nel 2016 dalla guida Lonely Planet. Il Friuli Venezia Giulia è stata l’unica area territoriale del Belpaese inserita nella famosa guida delle idee di viaggio, assieme alla città di Roma.

Il turismo è un settore ad alta intensità di lavoro. Nel Triveneto la quota di addetti direttamente impiegata è pari all’8% (pari a circa 250.000 occupati), con punte del 12% nel Trentino-Alto Adige. Si tratta dunque di un settore strategico e cruciale per far ripartire il mercato del lavoro italiano, soprattutto per la componente giovanile.

Il turismo del Triveneto riveste un ruolo di primo piano in Italia: sia in termini di valore aggiunto, sia in termini di occupati il peso di quest’area sul totale nazionale è pari a circa il 15%. Se si considerano le presenze di turisti, il peso di questo territorio arriva addirittura al 30%, con Veneto e Trentino-Alto Adige ai primi due posti in Italia, con una quota pari rispettivamente a circa il 16% e il 12%. 

Secondo Renzo Simonato, direttore regionale di Intesa Sanpaolo, «il nostro Gruppo vuole essere vicino in maniera importante e particolare alle aziende turistiche, in questo momento di sviluppo. Nel Triveneto il settore turistico è trainante ed ha caratteristiche qualitative elevate con una tipologia evoluta di visitatori. Inoltre si coniuga molto bene con il settore agroalimentare Made in Italy che, anche grazie a Expo, sta vivendo una buona ripresa». Per Simonato «la valorizzazione dei territori debba puntare sul binomio tra tipicità di qualità e realtà locali, tra accoglienza e rispetto dell’ambiente. Il turista deve percepire chiaramente l’autenticità di un prodotto e di una proposta, in abbinamento al patrimonio culturale e ambientale che incontra. La nostra offerta è focalizzata proprio su strumenti di sostegno al credito che tengono conto delle specifiche esigente del settore e della collocazione geografica delle diverse attività, sia in termini di stagionalità sia di accoglienza».