Inaugurato a Trento il “Vigilianum”

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Vigilianum Trento esterno
Il nuovo polo diocesano ospita l’archivio storico e una ricchissima biblioteca. Il ministro Franceschini al taglio del nastro assieme al vescovo Azevedo

 

Vigilianum Trento esternoUna cerimonia sobria e partecipata da tanti volti della comunità trentina ha accompagnato l’inaugurazione del “Vigilianum”, il nuovo polo culturale della Chiesa di Trento, collocato al centro del capoluogo, in via Endrici all’interno degli edifici che già ospitano il Collegio Arcivescovile e il Seminario, che prende il nome da San Vigilio, il patrono della Chiesa trentina. 

Accanto all’Arcivescovo di Trento Luigi Bressan – che ha fortemente creduto nel progetto del “Vigilianum” – e a tutte le autorità religiose, civili e militari, testimoni d’eccezione di questa giornata per tanti aspetti storica sono stati Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività culturali e Turismo e il vescovo Carlos Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio della cultura. 

Dopo poco più di tre anni di lavori (realizzati dalla ditta EdilTione), il “Vigilianum” è pronto ad aprire i battenti. A dargli vita la grande biblioteca e l’archivio diocesani, gli uffici diocesani per la cultura, la scuola e il Centro per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, con circa venti persone che complessivamente vi lavoreranno. E porranno attenzione a ricercatori e studiosi, ma soprattutto a ragazzi e giovani degli istituti scolastici che al “Vigilianum” troveranno un ricco programma di attività didattiche.  

Nel suo saluto, l’Arcivescovo Bressan ha citato il motto inciso sulla targa che insieme alla “prima pietra” ha fatto da sfondo al taglio inaugurale e in cui sono impresse le finalità del “Vigilianum”: “Per scientiam ad vitam”. E lo ha tradotto così: «attraverso la conoscenza, l’erudizione e le scienze, pervenire alla pienezza di vita sia personale, sia sociale». Bressan ha parlato della volontà di inserirsi «con la nostra identità in un’alleanza culturale per il progresso, nel tramandare e prospettare». «Vogliamo permettere a un largo pubblico – ha aggiunto l’Arcivescovo – l’accesso al patrimonio librario, ora già consistente in circa 200.000 volumi, poiché come ricordava recentemente il Presidente della Repubblica, la lettura resta un elemento insostituibile nella formazione del pensiero».

A Bressan è andato il grazie del sindaco di Trento, Alessandro Andreatta: «con il “Vigilianum” Trento si conferma città della conoscenza e piazza del sapere; fondare biblioteche è come costruire nuovi granai».  

Al primo cittadino ha fatto eco il vescovo Carlos Azevedo che ha parlato delle sfide culturali che attendono la Chiesa, definendo il termine “cultura” come «visione – ha argomentato – che incarna il senso generale della vita e le esperienze fondamentali: famiglia, amicizia, lavoro, bellezza sofferenza, morte e rapporto col trascendente». «La dimensione didattica di questo Polo, con la valorizzazione creativa dell’archivio e della biblioteca diocesane, costituisce – ha aggiunto – un esempio notevole del servizio del patrimonio storico e culturale per un vero rapporto formativo con le nuove generazioni». Azevedo ha ricordato l’importanza del Centro per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso «che prende, nell’attuale contesto, un significato essenziale», ha rimarcato il vescovo poco prima di benedire la struttura.    

Il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi, si è rivolto con una menzione particolare a monsignor Bressan: «il “Vigilianum” è una scelta di cui tutta la comunità trentina deve ringraziarla, frutto della sua tenacia lungimirante», ha detto il Governatore ricordando come l’amministrazione provinciale vi abbia creduto, finanziando la costruzione coprendo il 70% dei costi.  

Decisamente soddisfatto il ministro Dario Franceschini: «è un giorno di festa – ha esordito – e una risposta straordinaria da parte di una comunità così vivace e attenta alla cultura, sempre un passo avanti rispetto al territorio nazionale. Questo Centro culturale trasforma quest’inaugurazione in un segnale fortissimo al Paese». Franceschini  ha rammentato lo sforzo del suo ministero per non diminuire i finanziamenti  ad archivi e biblioteche «perché – ha spiegato – un Paese deve conservare la propria memoria, la propria identità, la parte meno visibile ma strutturalmente più importante». Il ministro ha ricordato la proposta italiana all’Unesco e alle Nazioni Unite del cosiddetti “caschi blu della cultura”, per scongiurare l’annientamento dei luoghi di cultura come strumento di propaganda, soprattutto da parte del terrorismo internazionale: «i terroristi distruggono questi patrimoni dell’umanità, perché sono simboli di culture, storie e religioni diverse. Cosa c’è dunque – si è chiesto Franceschini – di più attuale dell’inaugurare un centro come questo? E’ una giornata importante non solo per Trento, ma per tutto il Paese», ha concluso il Ministro, prima del taglio del nastro e della visita guidata, tra scaffali intrisi di testimonianze storiche che ora, dai nuovissimi locali del Vigilianum, offrono una rinnovata prospettiva sul futuro.  

Dopo poco più di tre anni di lavori, costati 12 milioni di euro – coperti per due terzi dal contributo della provincia di Trento e per il rimanente dall’Arcidiocesi – nel “Vigilianum”, troveranno spazio: al terzo piano la nuova grande “Biblioteca Diocesana Vigilianum”; al secondo piano l’“Archivio Diocesano Tridentino”; il primo piano sarà interamente occupato da depositi. Al pianterreno saranno ospitati: l’Ufficio cultura e università, il Centro per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e l’Ufficio educazione e scuola. Sempre al pianterreno il Polo sarà inoltre dotato di una sala multifunzionale da cento posti e altre sale minori. Al piano interrato, un ampio parcheggio con sessanta posti auto. 

La “Biblioteca Diocesana Vigilianum” nasce dall’unificazione di tre realtà distinte: la Biblioteca Diocesana Tridentina “A. Rosmini”, la Biblioteca del Seminario Teologico e il Centro di documentazione del Centro Missionario Diocesano.

Scopo della nuova biblioteca non è soltanto conservare e valorizzare il ricco e pregiato patrimonio delle tre biblioteche confluenti, ma soprattutto assicurare un servizio bibliografico aggiornato per la formazione e la divulgazione nelle materie della teologia, degli studi biblici, delle scienze umane applicate al fenomeno religioso. Inoltre, attenzione alla spiritualità, al dialogo interreligioso, a missione e mondialità.

L’unione delle tre biblioteche ha portato al costituirsi di un patrimonio ragguardevole per entità e pregio che può essere riassunto così: 200.000 monografie antiche e moderne; 98 incunaboli; 2.946 cinquecentine; 600 manoscritti; più di 100 testate di periodici in abbonamento; 3.000 pezzi di musica a stampa; una banca dati interna di 40.000 articoli di periodici reperibili e consultabili.  La nuova biblioteca sarà a servizio dello Studio Teologico Accademico di Trento e della Scuola Diocesana di Formazione Teologica, ma sarà aperta a tutte le persone interessate soprattutto ad una teologia con taglio divulgativo. In sala vi saranno 44 posti a sedere per gli utenti, 20.000 volumi a scaffale aperto, un’area riviste, un’area multimediale, la zona uffici. 

Il patrimonio dell’Archivio Diocesano Tridentino è costituito dai fondi storici, dalla documentazione dei vescovi, del Capitolo della Cattedrale (l’insieme degli atti prodotti dai canonici del Duomo a partire dal XII secolo), della Mensa vescovile e dei settori pastorali e amministrativi dell’Arcidiocesi. Contiene inoltre altri fondi pervenuti a titolo di deposito o donazione: quello della sezione trentina dell’Azione Cattolica Italiana, della famiglia Alberti-Poja, della ditta di paramenti sacri Domenico Viesi di Cles, del partito della Democrazia Cristiana sezione provinciale e regionale, delle Acli, e quelli di recentissima acquisizione del Seminario Maggiore e Minore di Trento. 

Accanto alla documentazione del Capitolo spicca la presenza della Biblioteca capitolare: si tratta di circa 200 volumi tra manoscritti e incunaboli che partono dall’inizio del XIII secolo. Molti testi preziosi, vergati su pergamena, miniati e variamente decorati. Attualmente l’Archivio ha circa 200 visitatori al mese. Nella nuova sala al Vigilianum vi saranno 28 posti a sedere per gli utenti, un’aula immagini digitali e microfilm (con 6 postazioni), 8.000 volumi in consultazione, zona uffici e laboratorio con una sala esposizioni all’ingresso. 

Al primo piano, riservato ai depositi, trovano collocazione ben 23 km di scaffali compattabili su rotaia: 11,5 km per la Biblioteca, altrettanti per l’Archivio. 

I lavori sono iniziati nell’autunno 2012. Il 10 gennaio 2013 la posa e benedizione della prima pietra ad opera del cardinale Gianfranco Ravasi, prefetto del Pontificio Consiglio per la Cultura. L’edificio è all’avanguardia da un punto di vista tecnologico ed ecologico, in modo da garantire funzionalità nel tempo e basso impatto ambientale: grazie all’impiego di sonde geotermiche, impianto fotovoltaico e solare termico, l’edificio è quasi autonomo sotto il profilo energetico e rientra nella classe di efficienza energetica A+. A tutela del prezioso contenuto, è stato installato un impianto di trattamento e post-trattamento dell’aria che garantisce a libri e documenti le condizioni di conservazione ideali in ogni locale; inoltre, un impianto antincendio ad azoto (in caso di incendio abbassa il contenuto di ossigeno presente negli ambienti) consente di limitare al massimo i possibili danni.Vigilianum Trento bibliotecaVigilianum Trento depositiVigilianum taglio nastro bressan franceschini vanzo dorigatti azevedo rossi