Il duo Hagen-Opalio alla Filarmonica di Trento

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In programma pagine per pianoforte e violoncello di Beethoven, Brahms e Sostakovic. Lo stesso programma sarà proposto al Teatro “Verdi” di Trieste

 

opalio hagenMartedì 16 febbraio (ore 20.45) la Stagione dei concerti della Società Filarmonica di Trento propone il recital del duo Julia Hagen (violoncello) e Chiara Opalio (pianoforte). Le due musiciste replicheranno lo stesso programma anche mercoledì 17 febbraio (ore 20.30) al Teatro “Verdi” di Trieste.

Figlia d’arte, nata a Salisburgo, la violoncellista Julia Hagen ha iniziato lo studio dello strumento presso il Musikum di Salisburgo. Più volte si è meritata il premio giovanile austriaco “Prima la Musica” nelle categorie Solista e Musica da camera, ottenendo anche premi speciali della giuria. Vinto il suo primo Concorso internazionale di violoncello a Liezen nel 2010, la sua esperienza cameristica si è concentrata sul repertorio per Trio con pianoforte partecipando nell’estate 2010 al progetto di musica da camera dei Wiener Philharmoniker a Salisburgo. Ha frequentato masterclass con i maestri Valentin Radutiu, Umberto Clerici, Giovanni Gnocchi e Heinrich Schiff. 

La venticinquenne pianista Chiara Opalio si è esibita in concerto per la prima volta a 4 anni e già come solista con l’orchestra a 11. Si è diplomata a 16 anni al Conservatorio di Trieste con lode e menzione speciale. Ha studiato con Gianluca Cascioli, Anna Kravtchenko e il Trio Altenberg Wien, seguendo pure corsi di perfezionamento con Aldo Ciccolini, Andrea Lucchesini, Marcello Abbado e Oleg Marshev. Ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali e internazionali; fra questi ricordiamo la Menzione d’Onore ottenuta a 9 anni come miglior talento del Concorso Pianistico Internazionale Carl Czerny di Praga. Chiara Opalio ha già all’attivo una lunga esperienza di attività concertistica che l’ha vista esibirsi in diverse e importanti sale da concerto italiane ed europee.

“Inter lacrimas et luctum” scrisse Beethoven su una copia della Sonata op. 69 (1809) dedicata a uno dei suoi più cari amici, il barone von Gleichenstein, a indicare forse un momento di instabilità e dolore personale, aggravato dal periodo buio dell’occupazione napoleonica di Vienna di quell’anno. Eppure l’opera non risente di questo clima cupo e di stenti, anzi, è pervasa da un carattere solare e luminoso, dal piglio quasi sinfonico, in una cornice formale equilibrata, virtuosismi contenuti e forte di quella nobile eleganza tipica della fase eroica del compositore. 

Sempre a Vienna, ma un’ottantina di anni dopo, precisamente il 24 novembre 1886, Brahms al pianoforte e il violoncellista Robert Hausmann eseguivano per la prima volta la Sonata op. 99. Lontana dall’atmosfera elegiaca della Sonata op. 38, questa pagina è frutto di un momento di grande ispirazione dell’estate precedente: in quattro movimenti fra loro piuttosto distanti tonalmente, essa trova il suo fulcro nell’Adagio affettuoso, per terminare con un Rondò brioso dal sapore popolareggiante. 

In coda, la Sonata op. 40 di Sostakovic, compositore certo ben più noto per le sue opere sinfoniche che per la sua produzione cameristica. Composta a soli ventotto anni nell’estate del 1934, la Sonata in re minore rispetta formalmente la ripartizione della forma classica, ma il suo contenuto è personalissimo, tematicamente denso, arguto nel saper reinventare, spesso con ironia, la liricità tardoromantica e gli stilemi del passato. Un atteggiamento che il regime di Stalin avrebbe iniziato a sabotare di lì a poco: durante la tournée con il violoncellista (e dedicatario) Viktor Kubatskij, il giornale Pravda pubblicò un feroce articolo anonimo contro la sua musica (Caos invece di musica), segnando così l’inizio di un rapporto conflittuale e altalenante tra il compositore e il dittatore come del resto di un periodo drammatico per la cultura sovietica.

 

Programma

 

L. v. Beethoven (1770-1827)

Sonata n. 3 in La magg. op. 69 (Allegro ma non tanto; Scherzo. Allegro molto; Adagio cantabile. Allegro vivace)

 

J. Brahms (1833-1897)

Sonata n. 2 Fa magg. op. 99 (Allegro vivace ; Adagio affettuoso; Allegro passionato e Trio; Allegro molto)

 

D. Sostakovic  (1906-1975)

Sonata in re min. op. 40 (Allegro non troppo; Allegro; Largo; Allegro)