Consorzio TransOpt, riconfermato il consiglio di amministrazione

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confartigianato bz Assemblea annuale TransOpt
Preoccupazione dei trasportatori rispetto alla concorrenza dei paesi dell’Est

 

confartigianato bz Assemblea annuale TransOptNell’ambito della propria tradizionale assemblea annuale, i vertici del consorzio di trasportatori TransOpt hanno confermato il consiglio d’amministrazione uscente. «Faremo in modo di sfruttare i punti di forza delle nostre aziende associate, in modo tale da implementare ulteriormente l’offerta di prestazioni garantita dal nostro consorzio» ha affermato la presidente di Astrid Huez. 

Il consorzio TransOpt, che a partire dal momento della propria fondazione ha avuto modo di specializzarsi nel trasporto nazionale ed internazionale, può attualmente contare su 18 imprese associate. Negli ultimi anni, l’importante realtà altoatesina ha avuto modo di migliorare costantemente la propria offerta nel comparto dei trasporti ed in quello della logistica: «il consorzio ci garantisce l’opportunità di accettare degli incarichi provenienti da clienti di grandi dimensioni, per i quali da soli saremmo troppo piccoli» conferma Huez.

Obiettivo primario del consorzio è quello di continuare ad essere un punto di riferimento per gli incarichi che vengono assegnati all’interno della provincia: da un lato per contrastare efficacemente la concorrenza (a basso costo) proveniente dall’estero; dall’altro per assicurare il mantenimento di posti di lavoro a livello locale. «Una tematica che rappresenta indubbiamente una nuova sfida per gli addetti ai lavori del settore è quella dei profughi, nonché quelle connesse dei controlli e delle previste chiusure delle frontiere – ha spiegato il vice direttore di lvh.apa Walter Pöhl -. Per quanto ci riguarda, tale situazione non fa altro che portare a perdite di tempo e costi aggiuntivi: elementi che i trasportatori dovranno prendere in considerazione nel prossimo futuro».

Nel corso dell’importante appuntamento, il direttore di TransOpt Roberto Comploj ha spiegato alcuni nuovi progetti che il consorzio ha in cantiere per il 2016: «gli interessi delle realtà associate continueranno ad essere al centro del nostro lavoro. A tal proposito una cooperazione con la società assicurativa Assibroker potrebbe presto mettere a disposizione dei vantaggiosi pacchetti assicurativi studiati ad hoc per i trasportatori».

Gli autotrasportatori hanno ribadito la loro preoccupazione sulla concorrenza sleale dell’Est: gli autocarri provenienti da Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Moldavia e Ucraina compongono ormai una percentuale decisamente significativa del traffico a lunga percorrenza lungo l’Autostrada del Brennero e sulle strade altoatesine: «l’aumento dei trasporti provenienti dall’Europa dell’Est finisce inevitabilmente per penalizzare l’economia locale» ha commentato il presidente dei trasportatori di merci lvh.apa Elmar Morandell.

La preoccupazione dei trasportatori di merci altoatesini cresce di pari passo con l’aumento dei mezzi pesanti provenienti dall’Europa dell’Est. Gli addetti ai lavori locali temono infatti una concorrenza sempre più distorta, che porta con sé il rischio di chiusure tra le imprese di trasporto altoatesine: «In considerazione del più ridotto livello salariale e visto il bassissimo prezzo del diesel che si registra in questi Paesi, la pressione concorrenziale nel nostro settore si sta facendo sempre più elevata e insostenibile – ha commentato Morandell -. Di conseguenza il nostro mercato viene danneggiato, si perdono numerosi posti di lavoro ed il rischio di chiusure è sempre in agguato». Le disparità riguardano anche i tempi di guida e di riposo: se in Italia, Austria e Germania l’intensità dei controlli è davvero elevata, le verifiche nelle altre realtà sono decisamente insufficienti. 

Nel frattempo, vista la possibilità di viaggiare in tutta Europa, il 95% dei camion provenienti dall’Europa dell’Est circolano negli altri Paesi europei: in tal modo essi non determinano unicamente una concorrenza diretta e sleale, ma finiscono per occupare anche numerosi luoghi pubblici. «Gli autisti vivono spesso in condizioni disumane nei pressi delle stazioni di servizio, nei parcheggi o nelle aree di sosta sulle strade e qui trascorrono il loro tempo di riposo o aspettano il carico successivo – ha aggiunto il presidente dei trasportatori di merci lvh.apa -. Per quanto riguarda Bolzano, penso a Via Einstein, al parcheggio vicino al casello di Bolzano Sud o a quelli della zona artigianale. Gli autisti trascorrono anche mesi in questi luoghi, vivono in condizioni inaccettabili, sporcano e spesso si mettono anche ad aggiustare i propri mezzi pesanti». Proprio per questo Morandell richiede un pronto intervento da parte della politica e degli organi di controllo: «bisogna assolutamente combattere questa tipologia di concorrenza sleale. A livello europeo è necessario elaborare e far rispettare nuove leggi in ambito di standard di sicurezza, protezione dei lavoratori e dell’ambiente. Cosa serve a noi trasportatori altoatesini disporre del parco macchine più moderno ed ecosostenibile d’Italia se per la concorrenza valgono altre regole? Bisogna agire subito per tutelare l’economia locale e fare in modo che i nostri operatori economici di settore possano conservare il proprio posto di lavoro!»