Vignette autostradali in Slovenia: no a discriminazioni sugli automobilisti italiani

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vignetta settimanale slovenia 2013
Ziberna: «inammissibile l’applicazione della sanzione di 150 euro se la vignetta non è applicata correttamente e il sequestro dei documenti personal e dell’auto in caso di mancato pagamento immediato»

 

vignetta settimanale slovenia 2013«Le autorità autostradali della vicina Slovenia, in caso di mancato pagamento della vignetta autostradale o anche solo per la sua mancata esposizione come richiesto, applicano immediatamente una sanzione di 150 euro e ne pretendono l’immediato pagamento, pena il sequestro dei documenti personali e della vettura, violando oltre che le norme del buon senso anche quelle del diritto comunitario. Ecco perché ho chiesto alla presidente Debora Serracchiani, visti i frequentissimi rapporti tra la nostra Regione e la Slovenia, di intervenire per affermare la reciprocità di trattamento». Così Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale.

«Nell’arco di pochi giorni si sono rivolti a me – precisa Ziberna – due cittadini per denunciare comportamenti da parte delle autorità slovene, dalla polizia alla DARS d.d., società che gestisce le autostrade d’oltre confine, che contraddicono il buon senso e che si traducono nel ritiro di documenti personali e della vettura e in vere e proprie odissee cui i cittadini italiani sono costretti nel caso in cui non hanno pagato la “vignette”, obbligatoria per transitare sulle autostrade slovene».

Secondo la denuncia ricevuta dal consigliere azzurro da un automobilista sanzionato «un cittadino italiano nonostante fosse regolarmente in possesso della vignetta per circolare in autostrada, non l’aveva posizionata come prescritto sul parabrezza; è quindi incorso in una sanzione di 150 euro per la quale, non avendo potuto pagato al momento a causa di mancanza di adeguata liquidità, gli sono stati ritirati da impiegati della società slovena DARS d.d. i documenti di circolazione dell’autoveicolo, la patente di guida e la carta d’identità. Dopo aver provveduto, nei giorni successivi, a effettuare il bonifico per il pagamento della contravvenzione, solo dopo mille difficoltà è riuscito a scoprire presso quale ufficio avrebbe potuto riprendere i suoi documenti: una località in Slovenia accessibile peraltro solo percorrendo l’autostrada e pertanto pagando una nuova vignetta».

«La seconda segnalazione pervenutami è di una signora triestina – aggiunge Ziberna – la quale domenica 28 febbraio a Capodistria, a causa delle non adeguate indicazioni stradali, ha imboccato l’autostrada per recarsi a Isola, sprovvista di vignetta. Scena già vista: fermata dal personale della società DARS si è vista consegnare per questa ragion una multa da 150 euro e, non avendo con sé adeguata liquidità, lo stesso personale ha immediatamente proceduto al sequestrato della patente e del libretto dell’autovettura, a fronte del rilascio di un foglio per la circolazione provvisoria solo in Slovenia. Anch’essa, dopo aver pagato la contravvenzione alcuni giorni dopo, riesce a scoprire dove poter ritirare quanto sequestratole. L’accesso a tale ufficio non è stato possibile a piedi ma solo in automobile, in possesso perciò di una nuova vignetta, obbligando l’uscita o in direzione Lubiana, prima uscita Senosece, o in direzione Capodistria, prima uscita Ospo. E’ dovuta pertanto ritornare successivamente con automobile adeguata, considerando che la propria italiana non poteva allo stato dei fatti circolare in Italia né lei poteva guidarla».

«E’ opportuno precisare – afferma Ziberna – che in Italia per le violazioni commesse da uno straniero al codice della strada, ai sensi dell’art. 207 dello stesso codice, non è ammesso il ritiro dei documenti di circolazione, tranne in casi eccezionali, né tanto meno dei documenti d’identità o di espatrio, poiché ciò limiterebbe il diritto dei cittadini dell’Unione europea di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, ai sensi della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004».

«Per questa ragione – annuncia Ziberna – sono intervenuto con una interrogazione rivolta alla presidente Debora Serracchiani sollecitando un suo intervento presso il Governo sloveno per condividere un protocollo rispettoso delle norme comunitarie, oltre che del buon senso, in analogia al trattamento che viene applicato ai cittadini, siano essi italiani o stranieri, nel caso di violazione di norme del codice della strada o altre».carta autostradale slovenia