Settore farmaceutico 2015: 6.000 nuovi assunti, oltre 30 miliardi di fatturato, 73% di export

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A Bologna convegno di Farmindustria sulla “Filiera 4.0”

 

INNOVATION RESEARCH AWARD REGOLAMENTO 1Seimila nuovi assunti, di cui 2.500 under 30. Una produzione che ha superato i 30 miliardi di euro, col 73% di export. Investimenti in ricerca e sviluppo in crescita del +15% in due anni. E la produzione “conto terzi” che in poco tempo ha raggiunto la prima posizione in UE per valore di produzione, 1,5 miliardi contro l’1,2 della Germania. Sono i dati al centro del dibattito sulla “Filiera del farmaco 4.0 – Il network dell’innovazione nella sanità digitale” organizzato da Farmindustria nel giorno di apertura di Cosmofarma/Pharmintech a Bologna. 

«Ogni industria farmaceutica investe in ricerca e sviluppo tra il 10 e il 15% del proprio fatturato lordo. Potete immaginare che impatto possa avere sia sui bilanci, ma anche sulle attività all’esterno, come ricerca e università – ha detto Antonio Messina, delegato alle relazioni industriali di Farmindustria – il nostro settore è quello che tira di più con l’automobile: abbiano 63.500 addetti, 22 miliardi di export, che è il nostro fiore all’occhiello». Inoltre, ha aggiunto «la nostra innovazione è elevata, quindi ancora una volta potremmo aggiungere anche su questo punto il nostro aiuto e i nostri investimenti». 

«Anche nel 2015 siamo cresciuti del 5%, ed è aumentata la occupazione – ha detto parlando dello stato di salute del settore, Stefano Golinelli, presidente del Gruppo Alfasigma – ma siamo molto preoccupati per il futuro, perché nonostante questi dati continuano proposte (relative per esempio alla cessabilità dei farmaci, prezzi, o governance del sistema) che potrebbero creare grossi problemi all’industria. Speriamo che non si traducano in fatti, e che ci sia una soluzione condivisa». 

Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ha auspicato di arrivare «presto insieme a tutte le Regioni a firmare una convenzione che dal 1998 aspetta una firma. Il mondo è cambiato, sono arrivati farmaci innovativi e la farmacia dei servizi. Su questo c’è bisogno di andare avanti, serve una nuova convenzione, che poi lega le farmacie allo Stato». 

Infine, per il presidente degli industriali emiliano-romagnoli, Maurizio Marchesini, «l’industria farmaceutica negli ultimi anni ha avuto una grandissima evoluzione: è diventata esportatrice, capace di fare ricerca, innovativa. Il tema di oggi è l’applicazione della “industria 4.0” all’industria del farmaco, che è molto interessante».