Primo trimestre 2016, in crescita produzione ed export europeo

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Dall’indagine congiunturale di Confindustria Vicenza sui primi tre mesi dell’anno emerge un quadro che conferma la lenta ripresa in atto. Per i prossimi mesi migliora anche il “sentiment” degli imprenditori sullo stato dell’economia

 

 

aconfindustria vicenza attese imprenditoriI risultati dell’indagine congiunturale condotta da Confindustria Vicenza tra gli associati per un consuntivo del primo trimestre dell’anno confermano la lenta ripresa già emersa nella scorsa rilevazione. 

Tra gennaio e marzo la produzione industriale è cresciuta del 3,3% rispetto allo stesso trimestre del 2015. Un dato interessante e più alto della media nazionale che, dice l’Istat, è stata dell’1,6%. Una tendenza che si aggancia alla ripresa delle vendite sul mercato interno, che ha fatto registrare un +2,9%. Per quanto riguarda le esportazioni, arrivano conferme in positivo dalle vendite sul mercato europeo (+2,3%), mentre il mercato extra-europeo non registra variazioni di rilievo rispetto all’anno scorso.

Le aziende piccole e medie (fino a 100 dipendenti) presentano un quadro congiunturale che si discosta leggermente da quello  generale mostrando valori un po’ meno positivi: la produzione industriale aumenta del 2,4%, così come le vendite verso l’Italia (+2,5%) e le vendite verso il mercato europeo (+1,8%), mentre l’export extraeuropeo segna un leggero calo, intorno all1%. Anche dall’occupazione giungono segnali di tenuta e anzi di leggera crescita, visto che nel trimestre gennaio-marzo ha fatto segnare un aumento dell’1% del numero degli addetti. Il 60% delle aziende dichiara di voler mantenere inalterato il proprio livello occupazionale, il 26% intende aumentarlo, mentre il 14% intende ridurre la propria forza lavoro. 

Cresce la consistenza del portafoglio ordini e torna a salire, dopo una discesa sul finire dello scorso anno, il periodo di lavoro assicurato, che ora supera i tre mesi nel 22% delle imprese, mentre per un’azienda su due (49%) va da 1 a 3 mesi e per il restante 29% si ferma a meno di un mese. Si riduce la percentuale di aziende che lamenta ritardi negli incassi (22%), mentre aumenta leggermente la quota di imprese con tensioni di liquidità (24% contro il 22% del precedente trimestre).

I prezzi delle materie prime e quelli dei prodotti finiti, infine, sono rimasti pressoché stabili.

Se questa è la fotografia dei mesi appena passati, qual è l’attesa per i mesi in corso che portano verso l’estate? Il “sentiment” degli imprenditori associati a Confindustria Vicenza lo ha registrato anche in questo caso l’indice di previsione LIV (Leading Indicator Vicenza), strumento adottato grazie alla collaborazione con il prof. Andrea Beretta Zanoni, professore ordinario di strategia aziendale all’Università di Verona. L’indice LIV traccia una panoramica completa sulle previsioni congiunturali, muovendosi in una scala da 0 a 100 (50 è il valore mediano, al di sotto il “sentiment” è negativo e al di sopra è positivo). L’index mostra un miglioramento della valutazione sullo stato  dell’economia, se confrontata con quanto emergeva nella rilevazione di gennaio. In prospettiva, invece, si riscontra una sostanziale stabilità. La valutazione sullo stato attuale dell’economia rimane sotto la soglia del 50 nonostante sia in miglioramento: il “sentiment”, infatti, passa da 45,5 della rilevazione di gennaio a 46,4 della rilevazione di aprile. Per quanto riguarda l’andamento economico previsionale a 6 mesi, la valutazione si mantiene sotto la soglia del 50 posizionandosi a un valore di 47,6. In sostanza, la previsione a 6 mesi rimane migliore rispetto alla valutazione ad oggi, ma non si spinge ancora sopra la soglia di equilibrio (50). 

Le variabili macroeconomiche sono per la prima volta tutte sopra la soglia del 50, segnando, rispetto alla valutazione di gennaio, un miglioramento in riferimento alle previsioni sugli ordini (Italia ed estero) e mantenendosi sostanzialmente stabile rispetto a investimenti e occupazione.

«Il generale senso di incertezza, accentuato dalla situazione delle banche del territorio, non consente al “sentiment” sullo stato dell’economia di effettuare uno spostamento deciso verso l’area A di accelerazione – commenta il prof. Andrea Beretta Zanoni -. Le previsioni circa le variabili specifiche, tuttavia, risultano tendenzialmente ottimistiche, in particolare in riferimento al portafoglio ordini. Alla luce di tali rilevazioni è possibile ipotizzare per i prossimi mesi un miglioramento anche del “sentiment” sullo stato dell’economia».