Regione Veneto, stanziati 7,6 milioni per l’edilizia popolare

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Itea settembre 2009 filanda anna a telve 5
Lanzarin: «nel triennio 2013-2015 investiti nel settore 78 milioni di euro»

 

Itea settembre 2009 filanda anna a telve 5Arrivano 7,6 milioni in Veneto dal Piano nazionale per l’edilizia abitativa che metteranno in moto un intervento complessivo che, tra fondi regionali e investimenti Ater, vale oltre 20 milioni e consente di realizzare 75 alloggi. Una boccata di ossigeno per accorciare le liste di attesa nelle graduatorie delle Ater e per facilitare l’accesso a locazioni a canoni “calmierati”. 

«L’assegnazione di ulteriori risorse rispetto ai 20 milioni già accordati a inizio decennio ci consentirà di portare a termine alcuni progetti di recupero abitativo o di acquisto di alloggi già esistenti in modo da riqualificare e implementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica», ha sottolineato l’assessore all’edilizia abitativa Manuela Lanzarin, siglando a Vicenza il protocollo d’intesa con i commissari delle Ater di Belluno, Padova, Verona e Vicenza e con i presidenti delle 3 cooperative edilizie impegnate a realizzare alloggi a canone sostenibile. 

«Il Veneto – ricorda Lanzarin – ha investito nell’edilizia pubblica residenziale 78 milioni di euro nel triennio 2013-2015, con l’obiettivo di realizzare 2.667 alloggi. Oltre un terzo (967) sono già stati realizzati, e per 1156 i cantieri sono in corso. La nuova assegnazione ministeriale ci consentirà di accelerare alcuni interventi in modo da abbreviare i tempi di consegna». L’intesa destina all’Ater di Belluno 600.000 euro (che si aggiungono ai 580.000 già assicurati dalla Regione) per costruire 8 alloggi nel l’area Peep “Castion” in via Berlendis (costo totale dell’intervento 1.552.000 euro); all’Ater di Padova 1.200.000 euro per l’acquisto di 12 alloggi a Chiesanuova dall’Istituto Configliachi (operatore selezionato con procedura ad evidenza pubblica), all’Ater di Vicenza 350.000 euro per il recupero di un fabbricato a Thiene in località “Conca” dove saranno realizzati 4 appartamenti di edilizia residenziale pubblica, e oltre 2 milioni all’Ater di Verona per un duplice intervento: l’acquisto di 8 alloggi a San Martino Buonalbergo, in località Casette di Marcellise, e il recupero di un fabbricato a Cerea, in via Cesare Battisti, dove potranno essere realizzati 10 appartamenti. In totale saranno, quindi, realizzati 42 nuovi alloggi, con un investimento complessivo di 6.615.000 euro, di cui 4.321.260 di provenienza statale e il rimanente erogato dalla Regione e dalle singole Ater, grazie ai proventi delle alienazioni. Il protocollo d’intesa riserva anche un milione e 100 mila euro all’Ater di Treviso.

Il protocollo d’intesa riserva anche un 1.100.000 euro all’Ater di Treviso, in attesa del parere ministeriale al nuovo progetto di intervento, riformulato dopo lo stop impresso dall’amministrazione comunale al progetto iniziale di acquisto di 7 alloggi in un’area Peep. Una quota del finanziamento andrà a rafforzare l’intervento regionale a favore dell’edilizia agevolata, con l’obiettivo di realizzare 33 alloggi da locare a canone “sostenibile”. Dei 7,6 milioni di euro, 2.258.612 sono destinati al Peep Magrè di Schio (realizzato dalla cooperativa CVIE e da Raggio Verde Uomo e Ambiente), per finanziare 20 alloggi da locare ad un canone inferiore del 20 per cento al canone concordato) e 753.857 euro alla cooperativa Cerv per 13 alloggi ad Altichiero (Padova). 

«I tre interventi sono stati scelti – ha spiegato Lanzarin – con la logica della continuità, per portare a termine programmi di edilizia agevolata già avviati a Schio e nel quartiere Altichiero. Vogliamo aiutare quei nuclei familiari che superano i limiti di reddito previsti per accedere alle assegnazioni Ater, ma non hanno risorse sufficienti per sostenere un affitto a prezzi di libero mercato – ha aggiunto -. Si tratta di una “fascia grigia” della popolazione, che comprende giovani coppie, famiglie monoparentali, nuclei monoreddito, nuclei del ceto medio impoveriti dalla crisi, che non superano la soglia dei 60.000 euro di reddito Ise (maggiorato di 2.000 euro per ogni figlio a carico)».