Difensore civico trentino, nel 2015 trattati 886 fascicoli

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difensore civico daniela longo con bruno dorigatti 2
Convenzionati al servizio 136 comuni su 178 e 9 Comunità di valle su 16

 

difensore civico daniela longo con bruno dorigatti 2L’ufficio del difensore civico del Trentino ha diffuso il bilancio dell’attività effettuata nel corso del 2015. Daniela Longo ha aperto 841 fascicoli, mentre quelli definiti sono stati 886, con un recupero quindi anche sull’arretrato. Degli 841 fascicoli, 796 hanno riguardato la competenza ordinaria, e 45 la competenza sui minori.

Nel 39% dei casi si è trattato di questioni di trasparenza sull’accesso ai dati degli enti pubblici e nel 32% questioni relative all’urbanistica e all’edilizia abitativa, risultate in calo rispetto al 2014 per via della crisi del settore dell’edilizia. Nella sua funzione di Garante dei minori, il difensore civico ha trattato nella maggior parte dei casi problematiche sorte all’interno di famiglie fragili, mentre nell’ambito scolastico le questioni hanno riguardato casi di bullismo e l’inserimento dei bambini con “special needs”. Tra le azioni intraprese in primo piano si trovano quelle finalizzate al contrasto del cyber-bullismo e cyber-crime realizzate con campagna di sensibilizzazione sull’utilizzo sicuro di Internet grazie alla sinergia con la polizia postale e la Provincia di Trento.
«Le istituzioni – ha affermato il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti – continuano a sostenere con azioni concrete il difensore civico, con interventi come il tavolo permanente della Provincia, per favorire maggiore consapevolezza sull’uso di Internet, il protocollo con la Regione sull’ascolto di minori, e in particolare nel sollecitare i comuni e le comunità di valle, mancanti a siglare una convenzione con il difensore civico». «Ad oggi – ha aggiunto Longo – su 178 comuni sono 136 quelli che hanno una convenzione con il nostro ufficio, mentre su 16 solo 9 Comunità di valle».
Il difensore civico ha poi lamentato il diniego da parte di circa una decina di enti para-pubblici a fornire l’accesso ai dati e ai documenti, come previsto per legge dal recente Decreto Madia sulla trasparenza. «Sollecito – ha detto Longo – un maggior sforzo da parte di tutti a migliore l’esercizio del diritto alla trasparenza: oggi è un dovere per un ente pubblico e para-pubblico pubblicare online dati e documenti relativi alla loro funzione». Le richieste di aiuto sono pervenute in 662 casi per appuntamento, 140 con posta elettronica, 18 per attivazione d’ufficio, 14 per posta ordinaria e 7 per telefono.