Friuli Venezia Giulia, mozione di Forza Italia a sostegno autotrasporto regionale

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Novelli: «la concorrenza sleale degli operatori dell’Est Europa rischia di compromettere definitivamente il comparto regionale»

 

camion inn sosta autoporto bolzanoLe regioni di confine dove sono presenti numerose aziende di autotrasporto soffrono la crisi dei vettori provenienti dall’Est Europa che, rispetto agli operatori nazionali, possono fruire di tariffe inferiori grazie alla minore pressione fiscale, al minor costo del lavoro e al minore costo del gasolio.

In Friuli Venezia Giulia si è occupato del tema il consigliere regionale Roberto Novelli (Forza Italia): «a breve il Consiglio regionale approverà una mozione condivisa con la quale si chiederà alla Giunta di impegnarsi con il Governo affinché riveda le norme comunitarie e nazionali per fronteggiare il cabotaggio illegale e garantire la sopravvivenza del settore degli autotrasporti del FVG messo in ginocchio dalla concorrenza sleale dell’Est Europa».

Per Novelli «sia la maggioranza che l’assessore Santoro hanno riconosciuto l’importanza della crisi in cui versa l’autotrasporto, in particolare di una regione di confine e transfrontaliera qual è il Friuli Venezia Giulia. Per questo ho accettato di integrare il documento che ho presentato, affinché venga votato in modo unanime dall’Aula del Consiglio regionale, in modo da attuare finalmente un atto politico importante che dia qualche risposta alla categoria e anche al grido d’allarme che è stato lanciato dalla Confartigianato di Udine e rimarcato nelle recenti dichiarazioni del ministro Del Rio».

Secondo Novelli «negli ultimi dieci anni il numero delle imprese di autotrasporto in Regione ha subito una forte contrazione, pari al 38%. In base a un’indagine della Cgia di Mestre, nel periodo 2009/2013 la nostra è stata la regione che ha subito la contrazione più forte di imprese del settore (20,7%). A ridosso del confine, infatti, la disparità dei prezzi praticati dagli autotrasportatori di casa nostra e i concorrenti dell’Est è lampante. Preoccupanti anche i numeri elaborati da NordEst Economia su dati Unioncamere, che tra il 2000 ed il 2015 rilevano un calo delle imprese di trasporto del 35,3% a Udine, del 38,5 a Pordenone, del 32,2% a Gorizia e del 31,5% a Trieste».

Uno dei fattori che ha aggravato la situazione è stata l’introduzione della liberalizzazione del cabotaggio: «una situazione – prosegue l’esponente di Forza Italia – che ha avuto un effetto deleterio sull’autotrasporto merci regionale dal momento che ha dovuto subire il primo e maggiore impatto dei concorrenti sloveni immediatamente confinanti e, successivamente, di quelli polacchi, rumeni, ungheresi, bulgari. Questo perché i vettori dell’Est europeo possono beneficiare di un differenziale del costo del trasporto a proprio favore che si aggira attorno al 30% rispetto a quello italiano. Basti pensare che nel 2011 l’Italia presentava il costo di esercizio per km più alto d’Europa: 1,542 euro a km in Italia contro lo 0,887 in Romania. Oltretutto vi è anche una disparità nelle buste paga dei lavoratori, che ha fatto sì che sempre più autisti italiani vengano sostituiti con quelli stranieri: per 2.000 euro netti presi da un autotrasportatore italiano, uno dell’Est percepisce appena 600 euro».

Novelli chiede anche l’Italia esca dall’impasse e faccia come altri paesi della UE: «Germania e Francia, hanno già introdotto misure a tutela delle proprie imprese di autotrasporto, quali il salario minimo del personale viaggiante e la registrazione ai fini IVA anche per gli stranieri che effettuano cabotaggio. E ora anche l’Austria è in procinto di emanare analoghe misure. Se l’Italia e gli altri Paesi Ue non copieranno da Francia, Germania e Austria – conclude Novelli – per il settore dell’autotrasporto italiano, e in particolare per quello della nostra regione forte ancora di 1.500 imprese, non ci sarà futuro».