CNA Veneto: in 4 anni calati del 11,6% i finanziamenti alle PMI

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Borin: «il sistema bancario, oltre a dilapidare le fortune dei risparmiatori, si è concentrato solo sui grandi prestiti»

 

euro soldi mano guanto da lavoroAncora una testimonianza sul taglio del credito alle piccole e medie imprese, ossatura portante del sistema produttivo del NordEst: secondo Mario Borin, presidente di Sviluppo Artigiano, consorzio di garanzia fidi della Cna con 15 sportelli provinciali in Veneto ed attivo anche in Friuli Venezia Giulia e Lombardia, «è evidente che il sistema bancario, oltre a dilapidare fortune dei risparmiatori, ha scelto di concentrarsi sui grandi prestiti, per avere meno oneri e più reddito, tralasciando la sicurezza e le garanzie».

Le osservazioni di Borin si fondano sull’andamento dei dati degli affidamenti bancari alle aziende rilevati negli ultimi anni ed elaborati dal Centro studi Sintesi, di Mestre, su valori forniti da Bankitalia. Dal 2011 al 2015 in Veneto le banche hanno erogato otto miliardi in meno per le imprese, pari ad una flessione dell’11,6%. Nel 2015, 16 dei 94 miliardi erogati alle imprese risultano di sofferenze e 78 di impieghi vivi, di cui solo 16 sono andati ad imprese con meno di 20 addetti (- 22% rispetto al 2011). 

Per le Pmi e le microimprese, quindi, secondo la Cna veneta, l’accesso al credito può avvenire solo tramite i Confidi che nel 2015 in Italia hanno prestato garanzie per 13 miliardi, creando volano per 26 miliardi di finanziamenti. Nel primo semestre del 2016 le garanzie erogate da Sviluppo Artigiano sono cresciute del 6% e rispetto ai 320 milioni garantiti in tutto il 2015, a giugno era stata già raggiunta la quota 175 milioni. 

«Le piccole aziende, tuttavia – conclude Borin – utilizzano la maggior parte del credito cui riescono ad accedere per sopravvivere e l’85% dei prestiti che garantiamo viene chiesto per esigenze di liquidità, non per investire e crescere, sintomo che non si fidano del quadro economico globale».