Concessioni demaniali sulle spiagge: l’Europa va verso il “niet”. Protesta dall’Emilia Romagna

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divieto di balneazione Cattolica SpiaggiaOmbrelloniBarcaVela
Corsini: «le considerazioni della direttore Ewans sono inaccettabili e in contrasto con la sentenza della Corte di Giustizia»

 

Cattolica SpiaggiaOmbrelloniBarcaVelaStarebbe peggiorando la trattativa tra Italia e Ue sulle concessioni delle spiagge, come sarebbe emerso in un incontro a Bruxelles tra il sottosegretario Sandro Gozi e, per la Commissione europea, la direttrice generale alla crescita Lowri Evans, i quali hanno in programma un nuovo confronto a settembre. Lo riporta il sito “mondobalneare.com” sottolineando di essere in possesso del verbale dell’incontro tenuto a porte chiuse il 20 luglio, in cui Evans avrebbe definito «vantaggi indebiti» i pilastri delle proposte illustrate dal Governo italiano (riconoscimento del valore commerciale degli stabilimenti, periodo di proroga), dopo la recente bocciatura della Corte Ue per la proroga a fine 2020.

Le posizioni della Commissione sarebbero più dure della Corte, «addirittura pronta – scrive il sito – a recapitare al Portogallo una procedura di infrazione per dimostrare ai nostri balneari che la disparità di trattamento non esiste». Per la Evans, prosegue, sarebbe necessario «un sistema che faciliti l’ingresso di nuovi operatori e non sembri costruito per tutelare quelli attuali». L’unico aspetto cui Evans non si sarebbe opposta sarebbe il periodo transitorio tra il vecchio e il nuovo sistema. 

Di fronte a questa durezza, l’Emilia-Romagna insorge: «le considerazioni del direttore generale Lowri Evans sono inaccettabili – sottolinea l’assessore al turismo, Andrea Corsini – e in contrasto con la sentenza della Corte di Giustizia, che lascia invece la porta aperta alla ricerca di soluzioni nel quadro delle norme europee. La Regione rimane decisa nel chiedere al Governo un negoziato politico, anche duro, con la Commissione». Oltre a ribadire i punti «fondamentali», Corsini rileva che «nella trattativa con la Commissione europea il Governo deve far valere la nostra unicità. Siamo diversi dal Portogallo e dalla Spagna: in Italia e in particolare in Emilia-Romagna abbiamo una tipicità ed una organizzazione dei servizi di spiaggia che non ha eguali in Europa».

Corsini ribadisce che «rimaniamo fermi sui punti che riteniamo fondamentali, e che devono servire a costruire il negoziato in questi 18 mesi di tempo utile per approvare la nuova legge quadro. In primo luogo il riconoscimento del periodo transitorio e del valore commerciale delle imprese, vero punto di tutela dell’investimento e del lavoro portato avanti in tanti anni dagli operatori balneari, e poi l’ammortamento delle quote degli investimenti non ancora ammortizzati. Fondamentale poi l’aspetto della durata delle concessioni e il calcolo dei canoni, che non può essere basato sui valori dell’osservatorio immobiliare, ma deve essere equo e sostenibile per le imprese». Irrinunciabile è inoltre per la Regione il riconoscimento della professionalità e dell’esperienza acquisita dagli operatori, da far valere in sede di negoziato. «Non è accettabile – prosegue l’assessore – che l’Italia, a differenza di altri Paesi, non negozi soluzioni positive per la categoria, a tutto vantaggio dell’offerta turistica italiana. Il prodotto turistico delle nostre coste ha bisogno di essere innovato ma per poter investire gli imprenditori necessitano di un quadro normativo chiaro e certo».