Emilia Romagna: il Policlinico di Modena e gli ospedali di Mirandola e Carpi sono sicuri

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Interrogazione del M5S. Venturi e Costi: «il parametro del 60% recepito dalla Regione, basta speculazioni politiche»

 

ospedale san bortolo pronto soccorso«Gli ospedali di Mirandola e Carpi sono sicuri?» Questa domanda se la è posta la consigliere regionale M5S dell’Emilia Romagna Giulia Gibertoni che ha stilato un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, che ha immediatamente risposto tramite gli assessori regionali alle politiche per la salute e alla ricostruzione (rispettivamente Sergio Venturi e Palma Costi) affermando che «quelli di Mirandola e Carpi sono ospedali sicuri, così come lo è il Policlinico di Modena. E siccome si tratta di strutture di straordinaria importanza per le collettività, occorre mettere da parte ogni speculazione politica e parlare, invece, di fatti concreti. Con senso di responsabilità».

«In merito a Mirandola e Carpi, stiamo parlando di due strutture – spiegano gli assessori – che all’indomani delle scosse di terremoto del 2012 risultarono inagibili. I lavori di ripristino e messa in sicurezza, partiti subito, furono valutati attentamente da un’apposita commissione tecnica che, decretando la sicurezza delle strutture, confermò la presenza di ogni requisito di sicurezza  necessario per ospitare nuovamente pazienti e operatori sanitari. Stiamo parlando, quindi, di strutture sicure». 

«Bisogna poi fare chiarezza sulla vicenda sicurezza sismica al 60% – sottolineano Costi e Venturi -: è un parametro previsto dalla norma nazionale per la ricostruzione che è stato recepito in Emilia-Romagna per gli ospedali. Il 60% – fatto 100 il livello di sicurezza di un edificio nuovo realizzato secondo i più stringenti criteri antisismici – per un edificio già esistente vuol dire che oltre alla sicurezza delle persone che si trovano all’interno dell’edificio, già garantita, l’edificio stesso rimane funzionante anche dopo una scossa di media-alta intensità».

Nel dettaglio, la Regione sull’ospedale di Mirandola, dopo il sisma, le diverse linee di finanziamento hanno consentito interventi che assommano a 25 milioni di euro. Ulteriori 2,7 milioni sono stati stanziati con ordinanza del Commissario n.48/2015. Riguardo gli investimenti, l’Azienda Usl ha fatto ricorso a risorse proprie per 7.788.000 euro (2 milioni di fondi statali e 5.788.000 derivanti da assicurazioni e donazioni) e pertanto non ha utilizzato quelle messe a disposizione dalla struttura commissariale, pari a 5.850.000 euro. La progettazione dei lavori prevede il raggiungimento di un livello di sicurezza pari ad almeno il 60%.

Per quanto riguarda l’ospedale di Carpi, dopo il sisma le diverse linee di finanziamento hanno portato alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza, rispristino della struttura e miglioramento per 9.000.000 di euro. Anche in questo caso l’Azienda sanitaria non ha utilizzato i fondi disponibili della struttura commissariale perché i lavori riguardanti la riattivazione e il ripristino funzionale erano stati portati a termine entro il dicembre 2013 con risorse europee precedentemente stanziate. L’Azienda sta lavorando ad una pianificazione complessiva del miglioramento sismico dell’ospedale che tenga conto dei nuovi edifici realizzati, della collocazione delle attività sanitarie, con un approccio di respiro molto più ampio rispetto quanto previsto dalla precedente pianificazione con l’obiettivo di portare il livello di sicurezza dell’intero complesso ad almeno il 60%.

Riguardo il Policlinico di Modena, nell’immediata fase post sisma, con fondi europei per 14.000.000 di euro, si sono realizzati i lavori di messa in sicurezza e miglioramento antisismico. Con i finanziamenti del Programma Opere Pubbliche sono stati previsti ulteriori lavori di miglioramento e di ripristino della funzionalità; lavori (5 lotti) per i quali sono state completate le procedure di aggiudicazione, con gare europee e senza ricorsi. L’avvio dei lavori per tutti i lotti è previsto entro l’autunno. Ulteriori finanziamenti del Programma Opere Pubbliche sono previsti per la realizzazione di un nuovo edificio che sostituirà uno dei corpi di fabbrica non ripristinato a seguito del sisma e non più utilizzato, considerata la maggior economicità della nuova costruzione.

L’entità degli importi complessivi destinati al Policlinico è correlata anche alla dimensione della struttura ospedaliera, la cui superficie è doppia rispetto a quella dei due ospedali di Carpi e Mirandola messi assieme.