Ad agosto mercato auto in crescita dopata dalle immatricolazioni di fine mese

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L’aumento reale dell’immatricolato (a doppia cifra se si guarda alle sole targhe: +20,1%) depurato della targatura imputata alle case e ai concessionari è solo del 2%

 

autoparco importatori 1Ancora una volta, il mercato dell’automobile in Italia è drogato dalla massiccia “autotargatura” fatta dalle case produttrici e dalle reti di concessionari negli ultimi due giorni del mese. Se si guarda alle sole targature finali, ad agosto si assiste ad un vero e proprio boom, con 71.576 immatricolazioni ad e un incremento del 20,12%, il mercato italiano dell’auto torna a crescere a due cifre dopo il rallentamento registrato a luglio (+2,9%). Ma se si guarda alle vendite effettive agli utilizzatori privati, depurando il monte targhe dalle immatricolazioni degli ultimi due giorni del mese, le vendite crescono di un più realistico 2%.

Il ricorso alla scappatoia delle immatricolazioni di auto da rivendere poi come “chilometri zero” è ormai diventato strutturale, come sottolinea il direttore del Centro Studi Promotor (CSP), Gian Primo Quagliano, ma il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi sottolinea che «senza forzature il mercato ad agosto si sarebbe chiuso con un aumento del 2%, nonostante un giorno lavorativo in più»

Se l’andamento proiettato sul volume delle immatricolazioni da dire al CSP che entro fine anno il volume delle immatricolazioni potrebbe toccare  1,8 milioni di pezzi, viceversa c’è chi dice di andare cauti, di guardare l’andamento degli indici di fiducia delle famiglie e delle imprese, sempre meno propense ad investire sui beni durevoli di elevato valore. Aurelio Nervo, presidente di Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), ricorda che quello dello scorso mese è sì il ventisettesimo incremento mensile consecutivo, ma che nei prossimi mesi i ritmi di crescita potrebbero ridursi, «anche in considerazione di un ridimensionamento del clima di fiducia di consumatori e imprese».

Per quanto concerne i canali di vendita dello scorso mese, l’Unrae (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri) rileva che gli acquisti dei privati sono aumentati del 18,5%, per una quota di mercato del 67,4%. Più dinamico il noleggio, cresciuto ad agosto del 24% (per una quota del 13,1%), grazie soprattutto al traino del breve termine (+58,7%). Per le società l’incremento di agosto è stato pari al 23,5% che ha permesso di raggiungere il 19,5% di quota. Una crescita, quella delle società, favorita dai superammortamenti che l’Anfia chiede di confermare con la prossima legge di stabilità, magari collegata anche ad un riordino degli odierni bassissimi tetti al valore di ammortamento, ancora bloccati al 20% di un tetto di 18.000 euro, quando in Europa una partita Iva può ammortizzare il 100% del costo d’acquisto e dell’Iva corrisposta.

Quanto ai segmenti, l’Unrae evidenzia come le utilitarie abbiano registrato una crescita del 6% e le city car del 14,4% mentre le vetture medie abbiano incrementato le vendite del 32,7%, le medie superiori del 52,7%, le superiori del 38,8% e l’alto di gamma del 66,7%.

Nessuna grossa novità dall’analisi della struttura di mercato suddivisa per alimentazioni. Prosegue la contrazione delle vendite di auto a Gpl (4.340 unità, -4,8%; 6% di quota del mercato) e soprattutto del metano (1.559, -43,4%; quota dal 4,6% al 2,2%) a causa della ridottissima estensione della rete di distribuzione, mentre continuano a crescere, anche se con volumi totali contenuti, le vetture ibride (1.523, +80,2%; quota 2,1%). Pressoché invariato l’andamento delle elettriche: 47 esemplari immatricolati contro i 49 dell’anno scorso, per una quota di mercato stabile allo 0,1%. Ancora in crescita, infine, diesel e benzina, entrambi con volumi superiori del 20% e una quota rispettivamente del 58,9% e del 30,7%.

In definitiva, il mercato reale rimane stagnante: «oramai bisogna rendersi conto che contare le targhe è diverso dal contare i clienti» conclude amaramente Pavan Bernacchi.