Trento, il sindaco Andreatta vara il rimpasto di giunta con nuovi innesti e uscite

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Commissario governo trento nuovi cavalieri 2009 sindaco trento alessandro andreatta
Il sindaco: «Una nuova squadra di governo per ripartire». Uez (Patt) diventa assessore al posto della giovane assessora tecnica Ferrari (che lascia in lacrime) e assume la delega allo Sport 

 

Commissario governo trento nuovi cavalieri 2009 sindaco trento alessandro andreattaIl sindaco di Trento Alessandro Andreatta alla guida di una maggioranza di centro sinistra autonomista ha varato dopo mesi di tira e molla il rimpasto della giunta comunale. Nella squadra di governo cittadino entra Tiziano Uez (Patt) che prende il posto di Marika Ferrari, già giovane assessore esterno all’Ambiente in quota Patt, che lascia tra le lacrime. Due i consiglieri delegati: Dario Maestranzi (Patt) e Massimo Ducati (Upt), le cui deleghe saranno definite nei prossimi giorni.

La nomina del nuovo assessore non è stato l’unico cambiamento. Sono state riviste anche le competenze affidate agli otto componenti dell’esecutivo. Ecco in dettaglio le deleghe: il sindaco Alessandro Andreatta si occuperà, tra l’altro, del piano regolatore, del personale, della Polizia locale e delle società partecipate. Paolo Biasioli, vicesindaco, avrà la delega per l’urbanistica, l’edilizia privata, la mobilità e il patrimonio. Italo Gilmozzi aggiunge alla delega per i lavori pubblici quella per il bilancio. Mariachiara Franzoia continuerà a occuparsi di politiche sociali, casa e giovani. Sport e semplificazione saranno le competenze di Tiziano Uez; cultura, biblioteche, pari opportunità e ambiente quelle di Andrea Robol. Roberto Stanchina conserva le deleghe per le politiche economiche, i tributi e il turismo, Chiara Maule (altra assessora esterna) acquisisce la competenza sui progetti europei che si aggiunge a quelle sulla partecipazione, la formazione e l’innovazione. 

Il nuovo assetto della Giunta arriva al termine di una fase impegnativa, durante la quale il sindaco si è confrontato non solo con i segretari delle forze politiche che sostengono la maggioranza, ma anche con molti singoli consiglieri. Per Andreatta «il risultato raggiunto non mira solo a garantire la governabilità e la durata dell’esecutivo, ma si pone come obiettivo primario quello di ritrovare la coesione e la fiducia reciproca necessarie a ripartire e a rilanciare l’azione di governo sulla base di un programma condiviso». 

Prima di soffermarsi sui cambiamenti in Giunta, il sindaco ha voluto precisare che quella di oggi «non è una ripartenza dal nulla o da zero» e men che meno «una ripartenza fatta solo di nomi e di deleghe». Quel che conta «sono gli orizzonti programmatici», che il sindaco ha così riassunto: «la priorità assoluta è quella di impegnarci per conseguire il benessere sociale, economico e relazionale dei cittadini». Poi c’è il piano regolatore, definito «occasione straordinaria di ripensamento della nostra città: per questo sarà il sindaco a farsene carico, forte anche dell’esperienza maturata in passato». E ancora, «la sicurezza, bene primario senza se e senza ma: noi crediamo di avere fatto molto in questi 16 mesi, ma sappiamo che serve una risposta ancora più forte, condivisa e partecipata». Tema, questo, su cui dovrà sicuramente confrontarsi uno dei due consiglieri delegati, specie per quanto riguarda la vivibilità e la sicurezza del centro storico di Trento, ormai ridotto ad una sorta di suk ad ogni ora del giorno. Tra le priorità di governo, il sindaco ha indicato infine «la dimensione culturale e turistica», l’attenzione ai territori che fanno di Trento una “città arcipelago”, la «sfida della partecipazione dei cittadini». 

Ora Andreatta dovrà centrare quei fatti che negli ultimi mesi la sua giunta non è riuscita a centrare, complice i fortissimi mal di pancia (e le imboscate politiche) di buona parte della sua eterogenea maggioranza (va dalla sinistra dei Verdi alla destra degli autonomisti del Patt) ed in particolare a quegli esponenti del centro Upt che desideravano fortissimamente un elevazione allo scranno assessorile sulla base del loro ricco bottino elettorale. Se Andreatta riuscirà a mettere il silenziatore alle fibrillazioni della sua maggioranza, potrà navigare tranquillo fino al termine del suo secondo mandato. In caso contrario tutto è ancora possibile, pure lo scenario di scioglimento anticipato della consiliatura, così come richiesto dalle opposizioni.