Alla Filarmonica di Trento serata quartettistica con giovani interpreti

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quartetto filartn
In programma pagine di Schubert, Schumann, Rachmaninov e Mozart

 

quartetto filartnQuattro giovani, dinamici quanto raffinati musicisti che si sono incontrati pochi mesi or sono in quell’alta fucina di proposte cameristiche rappresentata ormai da anni dalle Schubertiade di Schwarzenberg und Hohenems sono i protagonisti del concerto di martedì 8 novembre (ore 20.45) della Società Filarmonica di Trento, costretta a una rapida sostituzione per l’improvvisa indisponibilità degli artisti già in cartellone.

Musicisti giovani, ma già pluripremiati e ricchi di sapienti esperienze. Il violinista Marc Bouchkov (classe 1991) si è formato nei conservatori di Lione e Parigi. Vincitore di premi internazionali, finalista del Concorso Regina Elisabetta del Belgio, suona un Jean Baptiste Vuillaume del 1885 messogli a disposizione dalla Fondazione Feldtmann. Il violista Georgy Kovalev (nato in Georgia nel 1990) ha studiato con Yuri Bashmet a Mosca, con Matthais Buchholz a Colonia e Nobuko Imai. Nel 2011 gli è stato assegnato il premio più importante della Fondazione Neva nell’ambito del Festival di Verbier. Recentissima è la sua collaborazione con Fazil Say. Suona una viola di Bernard Simon Fendt, Londra 1820. Il violoncellista Alexander Buzlov (classe 1983) ha studiato con Natalia Gutman. Nel 2005 ha vinto il secondo Premio al Concorso ARD di Monaco di Baviera e nel 2007 la medaglia d’argento e due premi speciali al Concorso Caikovskj di Mosca. Premiato ai concorsi di Ginevra (2008) ed Emanuel Feuerman (Berlino 2010), suona con importanti orchestre europee e russe e si è già esibito alla Carnegie Hall e al Lincoln Center di New York. Il pianista Georgy Dubko (nato in Ucraina nel 1983) si è formato presso l’Accademia Nazionale di Musica di Kiev e al Conservatorio Regionale di Tolosa con Thérèse Dussaut. Ha suonato in Francia, Belgio, Olanda e Ucraina assieme anche a prestigiosi solisti di canto. 

Il programma della serata è una carellata attraverso le pagine per trio di Schubert e Rachmaninov e quartetto di Mozart e Schumann. “Una composizione che, anche se perfettamente eseguita, può e deve soddisfare in una ‘musica da camera’ solo il limitato gruppo degli intenditori. Altri pezzi reggono anche se mediocremente eseguiti; questa composizione mozartiana però non si può proprio ascoltare suonata da superficiali dilettanti”. Queste le parole di un critico in seguito a un’esecuzione del Quartetto in sol minore KV 478 di Mozart, opera che cristallizza l’unione tra la letteratura pianistica, all’epoca destinata per lo più agli amatori, e il repertorio professionistico per soli archi. Un’opinione condivisa anche dall’editore Hoffmeister, che nel 1785 aveva commissionato a Mozart una serie di tre quartetti con pianoforte: in seguito al flop di vendite del primo quartetto, il contratto fu reciso, il secondo (KV 493) fu venduto al concorrente Artaria mentre il terzo non venne mai alla luce. Imperniata sulla drammatica tonalità di sol minore, l’opera risultava tecnicamente troppo complessa e si allontanava così dal canone dell’intrattenimento dell’Hausmusik dell’epoca. 

Il genere godrà di più fortuna nel corso dell’Ottocento e troverà un suo importante contributo nel Quartetto op. 47 di Schumann, scritto in sole cinque settimane nell’autunno 1842, annata tutta nel segno della musica da camera (i Quartetti op. 41, il Quintetto op. 44). 

Per circostanze diverse, le altre due opere in programma si strutturano in un unico movimento. Il Trio in Si maggiore D 471 di Schubert, composto nel settembre 1816, non fu mai completato, rimanendo così un Allegro seguito dall’abbozzo dell’Andante. Il Trio Elégiaque n. 1 di Rachmaninov (1892), costituito da un Lento lugubre, fu composto a Mosca all’età di diciannove anni. Come il successivo Trio Elégiaque n. 2 op. 9 (1893), questa pagina cameristica può essere intesa come un omaggio a Čajkovskij, nelle sue diverse allusioni tematiche che strizzano l’occhio ad alcune delle composizioni più celebri dell’amico e mentore. 

Programma

F. Schubert (1797-1828)

Trio per archi in Si magg. D 471

Allegro

W.A. Mozart (1756-1791)

Quartetto in sol min. KV 478

Allegro – Andante – Rondò 

S. Rachmaninov (1873-1943)

Trio Elégiaque n. 1

Lento lugubre

R. Schumann (1810-1856)

Quartetto in Mi bem. magg. op. 47

Sostenuto assai. Allegro – Scherzo. Molto vivace – Andante cantabile – Finale. Vivace