Friuli Venezia Giulia nasce comitato sindaci per il “No”

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I sindaci di Trieste, Gorizia e Pordenone lanciano l’iniziativa

 

cartelli no shutterstockIl comitato referendario per il “No” prende il via anche in Friuli Venezia Giulia coinvolgendo gli amministratori locali.

Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, quello di Gorizia, Ettore Romoli, e in rappresentanza di Pordenone, l’assessore al commercio Emanuele Loperfido, si sono incontrati a Palmanova (Udine) per porre le basi per la costituzione del Comitato dei sindaci del Friuli Venezia Giulia per il “No” al Referendum del prossimo 4 dicembre. «Entro questa settimana – affermano in una nota – contatteremo tutti i sindaci interessati a questo progetto per incontrarci già la prossima settimana per confrontarci e stabilire la linea d’azione. Crediamo che i sindaci possano direttamente rappresentare i cittadini e le ragioni strutturate a sostegno del “No” al referendum che, oltre a non ridurre alcun costo e snellire i processi legislativi, rappresenta una chiara violenza della nostra carta costituzionale». 

Per Dipiazza, Romoli e Loperfido «abbiamo intenzione di organizzare a ridosso del 4 dicembre un evento regionale per spiegare le motivazioni del “No”. La volontà di riformare la carta costituzionale è figlia di un processo decisionale di pochi, lontano da quel principio della massima condivisione richiesto. Questa potenziale riforma, indiscutibilmente neocentralista, penalizzerà la nostra Regione mortificando un’autonomia che, invece, dovrebbe essere presa ad esempio da tutti». «Pensare che una Camera veda i suoi componenti pescati con artifici indiretti e peraltro ancora tutti da stabilire – aggiungono Dipiazza, Romoli e Loperfido – ci sembra deprimente per le istituzioni ed offensivo per il corpo elettorale. Siamo sindaci perché ci hanno scelto i cittadini ed è a loro che dobbiamo rispondere. Di ciò ne siamo orgogliosi, abbiamo sempre voluto e difeso l’elezione diretta e ora ci facciamo umiliare così? Siamo convinti – concludono – che i sindaci per coerenza dovrebbero votare “No” e su queste convinzioni formeremo il comitato».