Personale della Regione Emilia Romagna negli Uffici giudiziari per accorciare i tempi dei procedimenti

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Andrea orlando stefano bonaccini
Firmato a Roma protocollo fra il presidente Bonaccini e il ministro Orlando che prevede il distacco di 50 collaboratori regionali. «Risposte più veloci per cittadini e imprese»

 

Andrea orlando stefano bonacciniRendere più efficace l’amministrazione della giustizia, dare risposte in tempi più rapidi ai cittadini e, di conseguenza, favorire la crescita sociale e lo sviluppo economico dei territorio. Sono gli obiettivi che hanno portato alla firma nella sede del ministero della Giustizia a Roma, del protocollo d’intesa per l’assegnazione temporanea di personale della Regione Emilia-Romagna presso gli Uffici giudiziari del distretto della Corte di Appello di Bologna. A siglare l’intesa, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, e il procuratore generale della Repubblica di Bologna, Ignazio De Francisci.

«Rendere più veloce ed efficace il funzionamento della giustizia a vantaggio di cittadini e imprese rappresenta un obiettivo prioritario – ha affermato Bonaccini – e la Regione, d’intesa con il ministero e l’amministrazione giudiziaria, fa la sua parte con convinzione. Nella pubblica amministrazione vi sono esempi di buon funzionamento e grande professionalità e l’impegno comune fra enti può e deve contribuire a rendere più semplice la vita delle persone e delle aziende. L’accordo di oggi va in questa direzione e viene incontro a esigenze di giustizia ed equità, oltre che al bisogno di sempre maggiore competitività del nostro territorio».

Il ministro Orlando ha osservato che «le riforme normative e organizzative avviate fino ad oggi sul fronte degli organici della magistratura e del personale amministrativo, compreso il concorso appena varato per il reclutamento di 1.000 unità, hanno bisogno di un certo tempo anche se non troppo lungo per realizzarsi. L’intervento della Regione Emilia-Romagna, che ringrazio – ha proseguito Orlando – ci consente di avere un valido sostegno in termini di personale che andrà a lavorare negli uffici giudiziari. Una preziosa collaborazione che ci porterà concretamente e in tempi brevi ad assicurare collaborazione di risorse per accelerare i procedimenti degli uffici della Corte d’Appello».

Con il protocollo, la Regione Emilia-Romagna supporterà amministrativamente gli uffici giudiziari assegnando loro un contingente di 50 dipendenti che hanno già dato la propria disponibilità rispondendo a un bando interno. I nominativi saranno comunicati alla Corte d’Appello e alla Procura generale che provvederanno a destinarli negli uffici di rispettiva competenza del proprio distretto, in base al fabbisogno e rispettando i piani di copertura degli organici previsti dal ministero.

Il personale regionale sarà destinato alla realizzazione di progetti, redatti dagli uffici interessati e coordinati dalla Corte d’Appello o dalla Procura generale, per la riduzione dei tempi di trattazione dei procedimenti e non potrà svolgere attività di assistenza al magistrato e all’udienza. Gli uffici giudiziari si occuperanno della formazione e dell’aggiornamento professionale mentre tutte le altre spese resteranno a carico della Regione. L’intesa ha una durata di dodici mesi ed è rinnovabile. Le prime assegnazioni potranno partire già da inizio anno.

«La Regione Emilia-Romagna – ha sottolineato l’assessore regionale al personale, Emma Petitti – ha tutto l’interesse a favorire il miglior funzionamento, sotto il profilo operativo, dell’attività giurisdizionale per promuovere lo sviluppo sociale ed economico della propria comunità. Ed è per questo che abbiamo lavorato a lungo per raggiungere questo importante traguardo. Inoltre l’attività prestata dai dipendenti regionali negli uffici giudiziari, a partire dalla formazione e dall’aggiornamento, rappresenta per loro un’occasione di arricchimento professionale che sapranno valorizzare una volta rientrati in Regione per concretizzare ancora di più le politiche per la prevenzione della corruzione, per la trasparenza e per favorire il diffondersi della cultura della legalità in ogni settore della pubblica amministrazione».