Export nel III trimestre 2016 a velocità variabile tra Trentino (-2,7%) e Alto Adige (+0,4%)

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I dati delle due Camere di commercio evidenziano le difficoltà del sistema produttivo trentino

 

export trentinoIn tema di export, le province di Trento e di Bolzano marciano a velocità differenti, a testimonianza delle differenti politiche economiche e della loro efficacia.

I dati del terzo trimestre 2016 rilevano un valore delle esportazioni della provincia di Trento di 816,2 milioni di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2015 si evidenzia una diminuzione del 2,7%; un andamento che purtroppo si pone in controtendenza con quello medio nazionale (+1,0%), del NordEst (+1,4%) e della “cugina” provincia di Bolzano (+0,4%). Nello stesso periodo il valore delle importazioni di merci ha raggiunto i 521,3 milioni di euro, con un incremento prossimo al 2% rispetto al terzo trimestre del 2015. Il saldo della bilancia commerciale si è portato, così, su un valore di 294,9 milioni di euro, in diminuzione rispetto di cerca 10 punti percentuali  rispetto allo stesso periodo del 2015.

Confrontando i primi nove mesi del 2016 con lo stesso periodo dell’anno scorso, le esportazioni dalla provincia di Trento risultano complessivamente in calo dell’1,7%. Considerati i segnali di rallentamento provenienti dal commercio mondiale è probabile che anche l’ultimo trimestre possa confermare l’andamento registrato in questi primi tre trimestri dell’anno. Sempre nel confronto del periodo gennaio-settembre, le importazioni mostrano un aumento complessivo del 4,5% rispetto all’anno scorso, segnale di una buona vivacità della domanda interna.

Le esportazioni sono costituite principalmente da prodotti dell’attività manifatturiera (95,3% del valore complessivo). All’interno di questi, nel terzo trimestre di quest’anno la quota maggiore di export è da attribuire ai “macchinari ed apparecchi” (20,6%), seguono i “prodotti alimentari, bevande e tabacco” (17,6%), i “mezzi di trasporto” (10,9%), il “legno, prodotti in legno, carta e stampa” (9,3%) e le “sostanze e i prodotti chimici” (8,7%). Complessivamente questi cinque settori rappresentano più del 70% delle esportazioni provinciali.

Per quanto riguarda l’import, al primo posto si collocano i “mezzi di trasporto” con il 20,6% seguiti dal “legno, prodotti in legno, carta e stampa” con il 14,6%, i “prodotti alimentari e bevande” con il 13,3% e le “sostanze e prodotti chimici” con l’10,8%. Il saldo commerciale presenta un forte attivo per le “macchine e apparecchi” (+125 milioni di euro) e per i “prodotti alimentari e bevande” (+74 milioni di euro) ma, invece, un passivo soprattutto per i “mezzi di trasporto” (-18 milioni di euro) e per i “computer, apparecchi elettronici e ottici” (-8 milioni di euro).

Per quanto riguarda le aree di interscambio, l’Unione europea (28 Paesi) ha assorbito nel terzo trimestre quasi il 67% delle esportazioni; dalla medesima zona è derivato l’82% delle importazioni. L’Unione europea rappresenta quindi la principale direttrice per l’interscambio di merci con l’estero; nello specifico, si evidenzia un aumento rispetto al terzo trimestre del 2015 sia nelle esportazioni (+3,7%) che nelle importazioni (+5,7%). 

Al primo posto della graduatoria dei principali Paesi per valore di export, rimane sempre la Germania che rappresenta per il territorio provinciale il mercato verso cui si sono dirette merci per un valore che sfiora i 144 milioni di euro, pari al 17,6% delle vendite effettuate sui mercati internazionali. A grande distanza seguono gli Stati Uniti con circa 84 milioni di euro (pari al 10,3% delle esportazioni complessive), il Regno Unito con 75 milioni di euro (pari al 9,2%) e la Francia con quasi 68 milioni di euro (pari all’8,3%). Tra i mercati principali, su base tendenziale, presentano un marcato aumento le esportazioni verso il Regno Unito (+6,6 milioni di euro) mentre subiscono una sensibile diminuzione (-22 milioni di euro) le esportazioni verso gli Stati Uniti.

In Alto Adige le esportazioni altoatesine sono state pari a 1.067,9 milioni di euro. Le esportazioni verso gli Stati Ue crescono del 3,6%, mentre calano del 6,6% quelle extra Ue. La variazione congiunturale, ovvero lo sviluppo nei confronti del 2 trimestre 2016, caratterizzato dalla stagionalità dei flussi di esportazione, registra invece un calo del 3,9%. I Paesi europei verso cui si esporta maggiormente rimangono la Germania (34,6%), l’Austria (11,5%) e la Svizzera (6,7%). In tali nazioni fluisce oltre la metà di tutte le esportazioni (52,7%). 

Al di fuori dell’Europa la quota maggiore delle esportazioni è diretta verso Asia (9,9%) ed America (6,7%). Circa tre quarti delle merci destinate al continente americano sono dirette verso gli Stati Uniti che, con il 5,0% dell’export totale, rappresentano il quarto mercato di sbocco in assoluto per le merci altoatesine. La maggiore quota di esportazione è ascrivibile ai prodotti alimentari, bevande e tabacco, con il 19,8% sul totale, seguiti da macchinari ed apparecchi non classificati altrove (17,7%), da metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (14,0%) e da Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (10,7%).