Veicoli commerciali immatricolazioni 2016 a gonfie vele grazie al superammortamento

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Il provvedimento è confermato anche per il 2017, ma sono escluse le auto aziendali che subiranno cali di vendita

 

veicoli commerciali furgoni 2Anche il mese di novembre segna un balzo delle vendite di veicoli commerciali e con la 34a crescita consecutiva accelera rispetto a quanto consuntivato nei primi 10 mesi. Secondo le elaborazioni del Centro studi e statistiche dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, le immatricolazioni in novembre di veicoli commerciali (autocarri con Ptt fino a 3,5t) sono state 21.850, in crescita del 63,6% rispetto alle 13.357 dello stesso periodo 2015.

«Nel ribadire la nostra soddisfazione per la conferma della proroga, per questa categoria di veicoli, del superammortamento anche il prossimo anno – afferma Massimo Nordio, presidente dell’UNRAE – avvenuta lo scorso 7 dicembre con l’approvazione della Legge di Bilancio 2017, riteniamo che ciò influirà positivamente anche nel 2017 sugli investimenti in beni strumentali e, quindi, anche sul rinnovo del parco dei veicoli da lavoro. Se, infatti – prosegue Nordio – secondo le nostre stime quest’anno si appresta a chiudere con un mercato dei commerciali che sfiorerà le 190.000 unità, ed una crescita superiore al 40%, anche per il prossimo anno, con la presenza del superammortamento al 140% e della Legge Sabatini, è prevedibile un ulteriore incremento delle vendite del 5%». 

Sul mercato del 2016, che negli 11 mesi ha raggiunto le 171.117 unità, in crescita del 43,7% rispetto alle 119.090 del gennaio-novembre 2015, hanno influito positivamente i due provvedimenti fiscali sopra citati e, molto, anche l’importante fornitura di veicoli del costruttore nazionale ad un’Azienda a partecipazione statale. 

Se nel campo dei commerciali la leva fiscale del superammortamento è stata confermata, così non è per le vetture aziendali intestate alle imprese e professionisti: per tutte gli autoveicoli non strumentali torna il regime ordinario, assai penalizzante, che prevede il tetto a poco più di 18.000 euro e una quota di ammortamento ridotta al 20%, oltre al mantenimento dell’assurdo superbollo sui veicoli con potenza superiore ai 250 Cv. La mancata proroga del superammortamento «comporterà la perdita di 120-130.000 nuove immatricolazioni – afferma Antonio Cernicchiaro, vice direttore Unrae – e il mancato adeguamento della soglia ordinaria di ammortamento ne taglierà altre 120.000 immatricolazioni, a favore di immatricolazioni e leasing esteri». Quello che è successo con le auto prestazionali, reimmatricolate all’estero o acquistate direttamente da operatori tedeschi, rumeni o bulgari, risparmiando anche sull’assicurazione.

Secondo un calcolo effettuato dal Cnetro Studi Promotor, le partite Iva italiane sono penalizzate rispetto alla media europea nell’acquisto e gestione di auto aziendali. Un’auto del valore di 30.000 euro in Italia può essere “scaricata” fiscalmente per un totale di 5.779 euro in regime ordinario e di 7.225 euro con il superammortamento, mentre in Francia e Gran Bretagna tale valore cresce a 23.300 euro e al totale della cifra spesa (30.000 euro) in Germania e Spagna. Difficile competere ad armi pari per un’azienda italiana quando il Fisco penalizza, nel caso delle auto aziendali, con oltre 24,221 euro di costi indeducibili. Il nuovo governo Gentiloni riuscirà a mettere le imprese italiane sullo stesso livello di quelle degli altri grandi paesi europei per la deducibilità dell’auto aziendale?AAMn24 ottobre2016 comparazione peso fisco auto aziendale paesi UE italia penalizzata