Vicentini nel mondo, le proposte e le iniziative a favore degli emigranti italiani

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CONVEGNO SCHIO
Convegno a Schio con le comunità locali dell’Alto Vicentino

 

CONVEGNO SCHIOSposini brasiliani in cerca delle proprie radici, una Posina che si adorna di leggende provenzali, quel che resta di una scledense “Petite Italy” di cavatori di pietra dell’Ile de France, inviti a fiere d’oltreoceano, vibranti appelli a favore dell’incontro e dello scambio fra i popoli. Questa continua fioritura di dati, storie, emozioni ha segnato il successo dell’incontro pubblico svoltosi a Schio, palazzo Toaldi Capra, sul tema “Le comunità locali dell’Altovicentino e le iniziative per gli emigranti italiani. Proposte e iniziative”, promosso dall’Ente Vicentini nel Mondo con il patrocinio del comune di Schio, rappresentato in sala dal sindaco Valter Orsi.

Quando, nell’intervento di apertura, il presidente di Vicentini nel Mondo, Marco Appoggi, ricorda che i migranti in arrivo sulle nostre coste, e quelli in partenza dalle nostre famiglie, sono in ugual modo “risorse” di inestimabile valore per la crescita dell’intero corpo sociale, non può aspettarsi conferme più probanti alle proprie parole. Gli fanno eco tanto il vicepresidente Riccardo Calgaro, pronto a sottolineare la missione associativa del dare testimonianza, che la consigliera delegata dell’ente ai temi del territorio, Maria Teresa Santini, per la quale solo l’educazione all’ascolto dello straniero predispone una comunità all’accoglienza.

Gli spunti su cui lavorare sono molteplici, soprattutto in direzione di sinergie economiche e culturali in grado di superare certi limiti folcloristici dei gemellaggi. «Se ci limitiamo a focalizzare i paesi d’origine dei presidenti dei 42 circoli vicentini, suddivisi fra Americhe, Europa, Oceania e Sudafrica – suggerisce Appoggi – possiamo tracciare affascinanti percorsi sulla carta geografica, collegando per esempio Adelaide con Caltrano, Johannesburg con Posina, Lione con Valdastico». Operazione sulla cui ipotetica utilità si ritorna ascoltando i numeri poi snocciolati da Renato Riva, della Cisl, a proposito del distacco che nei fatti si appura fra migliaia di vicentini nel mondo e i loro luoghi d’origine: solo il 44% risultano iscritti all’Aire, il registro degli italiani all’estero, mentre il 55% ha rinunciato alla cittadinanza italiana.

Numeri destinati a crescere, considerando il montante fenomeno degli “expat”, i nuovi migranti italiani freschi di laurea o diploma, diecimila ogni anno in partenza solo dal Veneto, oltre tremila dei quali vicentini. Come se ogni anno si svuotasse totalmente un piccolo paese della provincia. A fare loro da contrappunto tanti giovani stranieri di origini nostrane, intenzionati a ritrovare in concreto le proprie radici, acquisendo la cittadinanza italiana. Come i due giovani sposi brasiliani presenti in sala: Pedro Tonial Tomasi, avvocato, e Raissa Lorenzato, addetta commerciale di un’azienda tessile, 25 anni a testa e un lungo viaggio che li ha condotti fino a Isola Vicentina, ospiti di un paese che, come spiegato dal presidente dei gemellaggi comunali, Giovanni Novello, sta scoprendo intrecci sempre più fertili e promettenti con Marau, paese grande come Schio nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul. «Ci invitano ogni anno alla loro importante fiera – racconta Novello – ma non è facile convincere le imprese a sobbarcarsi le spese di un viaggio del genere».

Sulla scia di queste parole, da più parti giunge l’invito a fare di Vicentini nel Mondo un ente in grado di fungere da sportello operativo non per finanziare, ma per promuovere e sostenere tutte le iniziative rivolte a rafforzare i legami fra comunità locali e straniere, non ultime quelle finalizzate a un turismo della memoria puntato a far scoprire i luoghi delle origini a chi è nato lontano da qui. Il passato inteso come viva testimonianza è lo stesso di cui hanno parlato le rappresentanti dell’associazione Schio Amici di Grigny, sorta per ricordare l’esodo di migliaia di cavatori partiti dall’Alto Vicentino per estrarre la pietra molare utilizzata per edificare la Parigi del XIX e XX secolo, metropolitana compresa. Con la suggestiva eco offerta dalla signora Elena Brunello, partita un giorno dalla Posina natia per scoprire legami non solo familiari, ma anche religiosi, con la fascinosa Provenza dei trovatori e dei templari medioevali. «Un percorso umano – racconta – che, attraverso varie, imprevedibili tappe, mi ha portato a operare a fianco dell’Azione Cattolica Giovanile al servizio del governo di un Paese martoriato come la Siria».

Se i riscontri sono questi, l’Ente Vicentini nel Mondo può solo proseguire su una strada del genere, ispirata da un importante passato, e rivolta verso un futuro tutto da inventare.