A Natale crescono i consumi di pesce, con il picco dell’anno

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cesenatico il pesce fa festa 3
Secondo Coldiretti spesi 850 milioni di euro per gli acquisti ittici. Consigli per un acquisto di qualità

 

cesenatico il pesce fa festa 3Circa 850 milioni di euro saranno spesi per acquistare il pesce durante tutte le festività del Natale, con il giorno della vigilia che fa registrare il consumo più elevato dell’anno. E’ quanto stima Coldiretti ImpresaPesca nel sottolineare che si registra un aumento del 5% rispetto allo scorso anno.

In forte salita la presenza del pesce locale a partire dalle alici e dalle vongole che saranno presenti in otto piatti su dieci nei menu della vigilia mentre si abbandonano le mode esterofile del passato con solo il 56% degli italiani che assaggerà il salmone ed appena il 9% che si permetterà le ostriche mentre l’8%, il caviale. 

Per non cadere nelle trappole del mercato in una situazione in cui 3 pesci in vendita su quattro provengono dall’estero, il consiglio di Coldiretti è di guardare l’etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”. 

Per garantirsi la qualità il pesce fresco – ricorda Coldiretti – deve avere inoltre una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne mentre per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.

La varietà del pesce pescato o da allevamento offre opportunità per tutte le tavole anche restando sotto la spesa di 30 euro. Ad esempio, con un primo, a base di pesce pescato sulle nostre coste, vede come antipasto alici marinate e lumache di mare (6 euro) e sauté di cozze e vongole (5 euro). Per primo, spaghetti o tagliatelle con polpa di granchio fresco (10 euro), mentre il piatto forte è rappresentato dalla zuppa o brodetto di pesce (9 euro) fatto di triglie, calamari, moli, tracine, seppie, canocchie, scorfanetti e gallinelle. Ma è possibile anche portare in tavola un menu italiano al cento per cento scegliendo il pesce proveniente dagli allevamenti di acquacoltura: come antipasto anguilla marinata (7 euro) e carpaccio di trota (3 euro), per primo pennette con sugo di trota salmonata (8 euro) e per secondo orata o spigola al forno con pomodorini e patate (12 euro).  

Il settore della pesca e acquacoltura vede impegnate – precisa ImpresaPesca Coldiretti – circa 12.000 imbarcazioni mentre la top-ten delle produzioni è guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli. La classifica delle produzioni per volume di fatturato vede invece primeggiare il nasello, davanti ad alici, triglie di fondale, seppie, gamberi bianchi, scampi, pesce spada, gamberi rossi, vongole, pannocchie e sogliole.