Regione Veneto, conferenza stampa di fine anno del governatore Zaia

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luca zaia occhi spalancati
«Il 2017 sarà l’anno del referendum per l’autonomia speciale. Durante il 2016 abbiamo sostenuto l’economia, il lavoro e le imprese»

 

luca zaia occhi spalancatiIncontro di fine anno con la stampa del governatore del Veneto, Luca Zaia, per fare un bilancio di quanto fatto nel 2016 e di quanto si dovrà fare nel 2017.

Il tema dell’autonomia speciale per il veneto sarà il tema portante della politica del prossimo anno: «porteremo nel 2017 i Veneti al referendum sull’autonomia e, anche se non ci sarà automaticamente, il giorno dopo il Veneto non sarà comunque più quello di prima. Inizierà un negoziato serrato, nel quale non faremo sconti, né sull’articolo 116 della Costituzione, né sulla modifica costituzionale, perché vogliamo vedere riconosciuta, in Costituzione, la stessa autonomia di Bolzano». Sui temi della convocazione referendaria, Zaia ha detto che «chiederemo a Roma l’election-day con le Amministrative, per risparmiare 14 milioni di euro: se questo non arrivasse, a metà gennaio convocherò comunque le urne, per fare il referendum tra marzo e aprile».

Zaia ha ricordato che il 2016, per il Veneto, «è stato un anno non facile, ma ricco di soddisfazioni: l’anno della novità del bilancio approvato per primi in Italia, l’anno della riforma sanitaria e l’anno dell’autonomia». Guardando alle partite aperte in prospettiva 2017, il presidente veneto si è soffermato a lungo sul tema della Pedemontana: «sono fiducioso che la partita si chiuderà nelle prossime ore e, quando i 95 chilometri saranno realizzati, verranno ridisegnati traffico, logistica e modo di vivere del nostro Veneto». 

Zaia ha quindi rilanciato verso la costituzione di una holding autostradale del NordEst e ha ricordato le diverse partite aperte anche sul fronte ferroviario: dal Treno delle Dolomiti al tema della Venezia-Monaco («che rimetterà il Veneto al centro della Mitteleuropa»). 

Il governatore, affrontando il tema della crisi delle banche in particolare delle due venete, si è detto «molto preoccupato. Un’economia che riparte ha bisogno delle banche e il Veneto, per me, ha bisogno di un suo istituto di credito, un network del territorio che non butti al vento anche l’occupazione garantita. Mi piace l’alleanza delle banche di credito cooperativo con Trento, bel segnale nei confronti della nostra gente. Sono convinto che i cittadini debbano essere informati sugli scenari possibili per Popolare di Vicenza e Veneto Banca: “spezzatino”, vendita e fusione. E, qualora si arrivasse a quest’ultima, credo che debbano essere garantiti i fidi delle due banche. Resta il pensiero dei 205.000 azionisti che a oggi non hanno avuto alcun ristoro: deve esserci una risposta, da parte delle banche». Zaia ha commentato la possibilità di ingresso dello Stato anche in queste banche con capitale pubblico: «vedremo come andrà. Vanno bene i decreti, ma bisogna pensare a chi ha perso tutto. Non sono contrario all’intervento pubblico, ma bisogna vedere modalità e genesi del decreto. Anche perché tutto questo aiuto alla gente non è un regalo da Roma, ma solo i nostri soldi che arrivano».

«Possiamo evidenziare, con orgoglio, che siamo la prima regione in Italia per occupazione, con la disoccupazione al 6,6%. Abbiamo aiutato 18.000 imprese in difficoltà ma, finalmente, i dati ci dicono che stiamo ripartendo» ha ricordato Zaia. Quanto ai migranti Zaia, rispondendo a una domanda, ha ribadito la sua posizione, con la netta distinzione tra i veri profughi e chi invece arriva in Italia per altri motivi: «l’unica azione di stimolo all’immobilismo romano è opporsi all’ospitalità: non dei profughi, ma degli immigrati che profughi non sono. E mercoledì sera saremo a Volpago a protestare, perché anche questo è un segnale: questa non ci sembra civiltà», in riferimento all’accoglimento di un centinaio di migranti in una struttura non considerata idonea.