Porto Vecchio di Trieste: comune e regione definiscono l’accordo per la gestione degli investimenti per il rilancio dell’area

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Serracchiani e Dipiazza: «entro un mese la firma del protocollo per la gestione dei 50 milioni di euro stanziati dal Governo»

 

trieste porto vecchio aereoImportante boccata d’ossigeno per l’economia triestina quella scaturita dall’incontro tra la presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, per fare il punto sulla gestione dei fondi governativi (50 milioni di euro) disponibili per la ristrutturazione delle aree di Porto Vecchio.

Entro 30 o 40 giorni sarà pronto il protocollo che consentirà a Trieste di iniziare a spendere i fondi che il Governo ha stanziato per l’area del Porto vecchio. I due enti si sono accordati sulla distribuzione e sui modi della spesa, per cui ora basta chiudere il protocollo con il Mibact. Un passo che per Serracchiani arriverà in «tempi brevi», e che Dipiazza quantifica in «30 o 40 giorni». 

Per Serracchiani «va avanti quello che è uno dei più grandi regali della Regione a Trieste e al Friuli Venezia Giulia, il recupero di Porto Vecchio. Un’operazione che è stata e continua a essere un lavoro di squadra». In questa partita, ha aggiunto, «la Regione ha fatto il suo e l’ha fatto in tempi veloci. Forte anche l’attenzione del governo Renzi prima e Gentiloni oggi. Inizieremo a spendere in tempi brevi». 

Dipiazza ha aggiunto che «la fase di progettazione sarà molto rapida perché il precedente concessionario, Portocittà, aveva già steso i progetti per gli allacciamenti viari e di altro tipo. Non resta che realizzarli, visto che ora abbiamo la copertura finanziaria». Dipiazza delinea anche le modalità d’intervento con i fondi governativi: «puntiamo da subito a sbarrierare quella che a tutti gli effetti era da anni una sorta di “città proibita” nel cuore del centro di Trieste. Per questo, il primo colpo di piccone sarà dato per la realizzazione della strada di accesso all’area con la costruzione di due rotatorie di raccordo con la viabilità esistente». Quanto alla ripartizione dei fondi per il recupero dell’area ora di proprietà interamente del Comune fatta salva l’arenile che rimane del Demanio, Dipiazza delinea a spanne le voci di spesa: «25 milioni di euro andranno per la realizzazione del nuovo Museo del Mare che s’insedierà negli spazi dei magazzini 24 e 25 che andranno preventivamente ristrutturati. 15,5 milioni di euro andranno per il polo scientifico dell’Iccgb che sarà portato all’interno degli spazi del magazzino 26, unitamente all’Immaginario scientifico oggi a Grignano e all’Osservatorio geofisico ed astronomico. 5,5 milioni di euro saranno destinat alla ristrutturazione del pontone “Ursus” per farne uno dei simboli di Trieste anche mediante la realizzazione di un ascensore panoramico che porti la gente all’altezza di 80 metri. Altri 3,5 milioni sono destinati alla realizzazione della viabilità e altrettanti alla ristrutturazione delle banchine del molo “zero” e circa 800.000 euro alla ristrutturazione di un capannone».

Infine, Dipiazza sottolinea «la positiva unità d’intenti tra Comune e Regione, al di là delle partigianerie politiche, per realizzare una serie di opere a vantaggio di tutta la comunità».