Alberto Baban e VeNetWork: una realtà a servizio del rilancio dell’imprenditoria del NordEst

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«Puntiamo ad essere il riferimento per il rilancio e consolidamento di tutte quelle iniziative che hanno un futuro, ma che sono in uno stato di crisi o di difficoltà»

 

VeNetWork logoDal 2011 è attivo nel Triveneto la rete d’impresa di VeNetWork, fondato da 42 imprenditori del Veneto (oggi sono già 57) con lo scopo ben preciso: mettere a disposizione la propria esperienza professionale ed imprenditoriale per risollevare imprese già esistenti che possono essere incorse in qualche problema o difficoltà

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Al vertice di VeNetWork c’è Alberto Baban, classe 1966, presidente del Gruppo Tapì attiva nella produzione di tappi sintetici brevettati per vino e liquori e presidente nazionale di Piccola Industria di Confindustria (di cui è anche vicepresidente nazionale). Con lui il punto su questo rilanciatore (per l’incubazione ci sono già altre realtà, ad iniziare da H-Farm di Riccardo Donadon, che pure lui partecipa alla nuova rete d’impresa) d’imprese in difficoltà che punta ad espandersi ulteriormente in tutto il Triveneto.

Dottor Baban, in soli quattro anni siete già una realtà imprenditoriale molto dinamica, oltre che originale.

Alberto Baban 1Siamo partiti in 42 soci-imprenditori (e oggi siamo già a 57) per fondare VeNetwork, una società per azioni a tutti gli effetti che assume partecipazioni o la proprietà totale di imprese in crisi ma con ottime possibilità di stare sul mercato per rilanciarle e riportarle ai loro splendori. A differenza di una realtà di puro investimento finanziario, noi investiamo prima ancora che nei capitali finanziari nel capitale umano e nella capacità tecnica e di processo dell’impresa dove andiamo ad operare. Più che da investitori finanziari puri, noi ci poniamo nell’ottica dell’imprenditore che investe in prima persona ad iniziare dalle sue competenze umane e professionali per accompagnare l’azienda nel suo rilancio e crescita nel tempo. Non abbiamo limiti temporali o settoriale nell’affrontare gli investimenti. 

In quante aziende è presente oggi VeNetwork?

Al momento sono attive sette partecipazioni nei settori più vari, dalla produzione di motociclette e biciclette elettriche (con marchio Fantic Motor) alla produzione di schede elettroniche (Venetronic) al credito commerciale (Venetex Net) alla mobilità in laguna (Venice by Boat), passando per le biotecnologie (Biovalley Investiments) e medicale (VNT Medical). Puntiamo a crescere sia per linee esterne acquisendo nuove opportunità e soci (il nostro obiettivo è di arrivare a 100) che per linee interne, attivando collaborazioni e sinergie attraverso le aziende già partecipate, generando economie di scala e nuove iniziative.

L’ambito di azione di VeNetWork è limitato al solo Triveneto.

Sono tutti imprenditori del territorio dove essi hanno dato prova di essere in grado di fare bene per l’impresa e per la società. Lavorare in un ambito ben delimitato consente di esprimere al meglio le potenzialità della rete e di creare nuovi collegamenti tra imprese e imprenditori presenti sul territorio. Anche se molti dei nostri soci hanno al loro attivo realtà internazionalizzate, alla base di tutto c’è la volontà di restituire al nostro territorio parte dei benefici che siamo riusciti a creare, nell’ottica di un’imprenditorialità attenta anche alla realtà sociale in cui essa opera e prospera.

Il caso di Fantic Motors è emblematico del nuovo modello d’impresa di VeNetWork.

Siamo partiti nel 2014 per mettere a punto un’idea precisa e riorganizzare l’impresa. Due anni fa l’impresa fatturava meno di un milione di euro. Tramite un’adeguata managerializzazione dell’impresa con coinvolgimento dei dirigenti anche nel capitale dell’azienda, Fantic è passata ad un fatturato di 4,5 milioni di euro nel 2015 e di 9 milioni nel 2016, con obiettivo di superare i 15 milioni nel 2017, oltre ad avere diversificato l’area di attività dalla classica moto alle biciclette elettriche che hanno avuto un ottimo successo con oltre 20.000 pezzi venduti.

Anche se piccole, le PMI che aderiscono a VeNetWork hanno grandi ambizioni.

Il successo è insito nell’essere all’interno di una rete imprenditoriale molto dinamica ed in crescita, con molti soci dagli interessi più diversificati, in modo da trovare all’interno della struttura la soluzione che serve di volta in volta, in modo da dare a tutte le imprese i servizi che servono anche senza essere una grande realtà strutturata. Partecipare alla rete significa avere anche accesso ai capitali necessari per sostenere nuovi progetti e la crescita senza dover necessariamente passare per il sistema bancario.

Che obiettivi avete?

Vogliamo arrivare ad avere un fatturato di gruppo di 100 milioni di euro, quattro volte l’attuale, e una base sociale di 100 soci. Oltre ad avere una presenza più diffusa in tutto il Triveneto. Puntiamo a crescere facendo attività di scoperta di nuove iniziative direttamente o su segnalazione, consolidando la nostra base societaria diffusa e priva di preminenze personali. Di fatto, potremmo essere la concretizzazione di una compagnia ad azionariato diffuso, aperto sia agli imprenditori che ai dirigenti che a tutti coloro che siano presenti in azienda e sul territorio che desiderano investire in realtà produttive che producono utili e che hanno dinanzi concrete prospettive di crescita.