Inaugurata a Trento la nuova Casa Hospice “Cima verde”

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Con l’apertura della nuova struttura, salgono a tre i centri per le cure palliative in Trentino. Dispone di spazi per ospitare fino a 12 pazienti e i loro familiari

inaugurazione hospice trentoIn Trentino si potenzia la rete per le cure palliative, con l’apertura del nuovo hospice “Cima Verde” nella prima periferia di Trento, immersa tra i vigneti della collina con un panorama aperto sulle montagne circostanti. All’inaugurazione hanno presenziato l’assessore provinciale alla sanità, Luca Zeni, il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, e il direttore dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, Paolo Bordon, oltre alla presidente della Fondazione Hospice Trentino, Milena Di Camillo.

La nuova struttura di altissima qualità è una vera e propria casa che potrà ospitare fino a 12 pazienti con i loro familiari, in altrettante stanze autosufficienti e dotate di tutto il necessario. Un luogo, ha sottolineato Zeni, «pensato per assistere i malati e i loro cari sotto ogni punto di vista, sanitario, psicologico, spirituale, accompagnandoli lungo un percorso particolarmente delicato e difficile. Una struttura che si integra con le altre che formano la rete delle cure palliative in Trentino, che comprende anche l’Hospice di Villa Igea, che compie 10 anni di vita, quello di Mori, oltre naturalmente all’assistenza domiciliare, e che può contare, oltre che sulla competenza e le capacità del personale medico-sanitario impiegato, su una grande rete di volontari». 

«Anche chi è colpito da un male non curabile ha diritto ad una piena assistenza in un contesto adeguato, assieme ai propri affetti – ha detto il sindaco Andreatta – e non deve essere ostaggio della malattia e del dolore. A due anni dalla posa della prima pietra siamo felici di tagliare questo traguardo, importante per la città e per tutto il Trentino». 

L’attività strutturata di cure palliative esiste in Trentino da oltre quindici anni, quando è iniziata l’esperienza dei primi nuclei di cure palliative domiciliari a Trento e a Rovereto. Nel 2006 l’apertura dell’Hospice, allora all’ospedale di Mezzolombardo e attualmente a Villa Igea, ha idealmente completato l’offerta di cure palliative, destinata in prevalenza a persone con malattia oncologica avanzata.

In Trentino è stata individuata una linea strategica di progressiva implementazione delle rete articolata su tre passaggi: la rimodulazione dell’esperienza consolidata in Apss con la stabilizzazione della collaborazione con la rete oncologica, l’apertura dell’attività su tutto il territorio provinciale e il progressivo allargamento dell’offerta di cure palliative alle persone con malattia in fase avanzata a prescindere dalla patologia in atto. L’attività di cure palliative è stata così organizzata con un sistema di rete partecipata da tutti i professionisti interessati e articolata nel domicilio e nel contesto residenziale (Hospice) su tutto il territorio provinciale. Negli ultimi anni è aumentata la percentuale di pazienti non affetti da patologia oncologica, ma altre malattie croniche con le caratteristiche dell’inguaribilità seguiti dalle cure palliative.

Con l’inaugurazione del nuovo Hospice di Trento, aperto dopo due anni di lavori, sale a 28 il totale dei posti riservati in Trentino alle cure palliative nelle tre strutture presenti sul territorio. La struttura di Trento ha 12 stanze, di circa 30 mq ciascuna, luminose e curate anche nei dettagli affinché l’ospite e i suoi familiari si sentano “a casa”. La struttura è disposta su due piani: a piano terra gli uffici, una sala polifunzionale, salette per colloqui, day service, camere mortuarie, sala culto; al primo piano le stanze, i locali del personale, i bagni assistiti, le cucine, lo spazio famiglie.

Il personale si compone del direttore operativo, del direttore sanitario, di un coordinatore infermieristico (distaccato, per un anno, dall’Apss), di 11 infermieri e 6 Oss, di un medico (fornito dall’Apss, Unità operativa cure palliative). Inoltre, in rapporto di libera professione una psicologa e due fisioterapisti. Infine, per chi lo desiderasse, un assistente spirituale. I primi ingressi sono previsti entro gennaio.

Per intercettare reciprocamente il bisogno e la disponibilità, la lista di attesa sarà  comune ai tre Hospice (Villa Igea, Cima verde e Mori), anche se i pazienti e le famiglie possono optare per l’uno o l’altro o entrambi. Non è prevista alcuna forma di compartecipazione da parte dei pazienti.

I familiari possono liberamente accedere alla struttura e permanere nelle stanze di degenza.