Porto vecchio di Trieste: convegno di Confindustria Venezia Giulia sul futuro dell’areale

0
876
Trieste porto vecchio pontone Ursus
Razeto: «in Porto vecchio attività marittime e industria 4.0»

Trieste porto vecchio pontone UrsusIl Porto vecchio di Trieste come area di sviluppo anche industriale, oltre che turistica e culturale, nei settori dell’industria marittima e dell’industria 4.0: sono due tra i possibili impieghi dell’antico “fronte mare” del capoluogo giuliano indicati da Confindustria Venezia Giulia nel convegno “Porto vecchio: da ieri a domani”, organizzato dall’Associazione degli industriali a Trieste, cui hanno preso parte gli attori principali del progetto: la Regione Friuli Venezia Giulia con la presidente Debora Serracchiani, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, l’Autorità portuale con il segretario generale Mario Sommariva.

L’appuntamento è stato anche l’occasione per presentare lo studio, commissionato a Swg dagli industriali, secondo cui l’ottimismo dei triestini sul tema è in crescita. «Avevamo già fatto un’indagine un anno e mezzo fa – ha detto il presidente di Confindustria, Sergio Razeto – e ora abbiamo voluto tornare a verificare. Nove cittadini su dieci vedono questo progetto come qualcosa che dà maggiore valenza nazionale e internazionale alla città. Tre su quattro pensano sia un’opportunità economica e di lavoro per i giovani». Per Confindustria «si tratta di una possibilità di sviluppo da un lato per l’industria marittima sul fronte mare, dall’altro per l’industria 4.0. Un tipo di attività poco impattante ma utile per le Pmi e per le potenziali sinergie con i centri di ricerca». 

«A fine mese – ha aggiunto il sindaco Dipiazza – firmiamo con la presidente Serracchiani la convenzione con Roma per iniziare a spendere i 50 milioni. Poi strada facendo troveremo anche altri investitori, anche perché stavolta non si parla di ottenere spazi in concessione ma di comprare direttamente delle aree».

Regione Friuli Venezia Giulia, comune di Trieste, Autorità portuale e Governo sono al lavoro sul protocollo operativo che consentirà di spendere i 50 milioni investiti da Roma nell’area del Porto Vecchio del capoluogo giuliano. Questo è il primo fatto che la presidente Serracchiani indica a ragione dell’esito dell’ultimo sondaggio commissionato da Confindustria a Swg: «i triestini sono più convinti del passato perché finalmente vedono muoversi qualcosa. I 50 milioni sono un punto di partenza importante, in termini economici, ma oltre a questo abbiamo idee già pronte per iniziare a lavorare. Parliamo dell’Ursus, del polo museale, del centro di ricerca di Icgeb fino ad arrivare a tutto il lavoro infrastrutturale che stiamo predisponendo perché l’area diventi accessibile». Fondamentale è quindi il protocollo. «Ci stiamo lavorando in questi giorni – ha detto Serracchiani -. Servirà a capire il ruolo di ogni ente e dove fa da soggetto attuatore. Oltre a come impostare i progetti e spendere i 50 milioni. Che è la cosa più importante».