Primo bilancio di sostenibilità del sistema frutticolo trentino

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composizione mele kiwi prugna
Convegno “Trentino sostenibile. Il futuro diventa presente” a Trento organizzato da Apot e Assomela

composizione mele kiwi prugna“Trentino sostenibile. Il futuro diventa presente”: è il titolo del convegno al Teatro Sociale di Trento, organizzato da Apot e Assomela durante il quale è stato presentato in anteprima il primo bilancio di sostenibilità, un lavoro che riassume i risultati ottenuti dalle numerose iniziative e progetti messi in atto nell’ottica della tutela dell’ambiente e del territorio, della salvaguardia della salute ma anche della necessaria ricaduta economica, frutto del lavoro di enti pubblici, associazioni di categoria, cooperative agricole e produttori. 

Alessandro Dalpiaz, direttore APOT e Assomela e Roberto Della Casa, docente universitario, titolare della società di ricerche Agroter, hanno illustrato i dati di sintesi della ricerca che hanno curato, cui è seguita una tavola rotonda. L’incontro è stato fortemente voluto da Apot e dalle diverse organizzazioni coinvolte, con la finalità di condividere e rendere tangibile l’impegno profuso da tutti gli addetti della filiera nel perseguire il benessere dell’ambiente e dell’intera collettività e che continuerà nell’ambito del Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile.

Ennio Magnani, presidente di Apot, ha aperto i lavori: «questa iniziativa è stata voluta per presentare un primo bilancio di sostenibilità, arricchito da risultati frutto diretto dello sforzo dei frutticoltori, ma anche di fatti che possono arricchire la conoscenza di ogni cittadino sulle molte sfaccettature del tema, ampio e delicato, della salute, della vivibilità del territorio, della qualità dell’ambiente  ma anche di una sostenibilità economica che deve essere salvaguardata. Tutto questo in una logica ampia e forte di “sistema” tra frutticoltori, enti di ricerca, istituzioni e cittadini».

La frutticoltura trentina si pone all’avanguardia nel panorama internazionale in termini di tecniche produttive e qualità dei prodotti, anche grazie al profondo lavoro di analisi e di ricerca impiegato al fine di ridurre l’impatto dell’attività agricola sull’ambiente da una parte e sulla salute degli agricoltori e dei cittadini dall’altra. 

«Il 78% degli italiani considera l’agricoltura e gli agricoltori trentini rispettosi o molto rispettosi dell’ambiente. Per gli italiani, il Trentino, insieme all’Alto Adige è la regione migliore da questo punto di vista – ha sottolineato Della Casa che guida il comitato di coordinamento del progetto -. Parimenti, il 77% della popolazione trentina considera molto rispettosa e rispettosa la propria agricoltura, dato che emerge dalle ricerche demoscopiche che abbiamo condotto su un campione rappresentativo della popolazione italiana e di quella trentina».

Negli ultimi 14 anni in Trentino sono state condotte 13.769 analisi su campioni di mele ricercando oltre 2.260.000 sostanze attive con un tasso di non conformità media dello 0,57%, con un impegno che è quasi 10 volte superiore di quello richiesto dalle regole base di certificazione. Nel 2016, inoltre, sono stati eseguiti 7.181 controlli presso le aziende per sincerarsi delle corrette applicazioni della lotta integrata, con solo un 2% di non conformità rilevata e sanzionata.

In una visione di sostenibilità sono molte le iniziative del territorio di questi anni, come l’uso di energia rinnovabile al 100%, che oggi permette al sistema frutticolo trentino di abbassare la propria impronta carbonica – l’utilizzo energetico in fase di produzione di kg di mele – che è, per inciso, tra i più bassi al mondo. In questo ambito, un esempio tangibile di impegno verso un’agricoltura sostenibile è costituito dalle celle ipogee di Melinda, speciali grotte adatte alla conservazione delle mele, che dovrebbero permettere un risparmio energetico pari ad oltre il 50% per ogni kg di mele conservato su un orizzonte di 10 anni. Anche la produzione di energia solare tramite pannelli fotovoltaici, che oggi corrisponde al consumo di 7.000 famiglie all’anno, è tra i punti fermi sostenuti dal sistema Trentino nell’ottica sostenibile. Ma non solo, grazie a nuovi impianti d’irrigazione oggi si risparmia un quantitativo d’acqua corrispondente al consumo annuo di 167.000 cittadini trentini.

Sul fronte della salute, infine, con un continuo monitoraggio, si stanno privilegiando sempre più l’uso di tecniche agricole e prodotti a basso impatto con il 100% dei protocolli tra integrato e biologico. Nello specifico il 63% di tutti i trattamenti usati in frutticoltura sono permessi dall’agricoltura biologica. Tutto questo proseguirà su orizzonti di lavoro ampliati alla biodiversità e attenzione crescente al biologico.