Confindustria Friuli Venezia Giulia: IV trimestre con battuta d’arresto della crescita

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Confindustria FVG presidente Giuseppe Bono
Flessione dell’export, +3,6% produzione; occupazione +0,1%. Bono: «ci sono segnali di miglioramento»

Confindustria FVG presidente Giuseppe BonoIn Friuli Venezia Giulia il trend di lenta crescita iniziato nel 2014, alla fine dell’anno scorso ha subito una battuta d’arresto, in particolare con una flessione dell’export, da sempre punto di forza dell’economia regionale. Il dato emerge dall’indagine congiunturale trimestrale svolta da Confindustria regionale per il quarto trimestre 2016.

L’economia regionale nell’ultimo trimestre 2016 è caratterizzata da una prevalente positività e crescita degli indicatori congiunturali rispetto al trimestre precedente, mentre rispetto allo stesso periodo del 2015 risulta in leggera flessione. I risultati positivi del confronto congiunturale sono abbastanza scontati, in quanto principalmente dovuti alla ripresa produttiva dopo la pausa estiva. A confronto con il trimestre precedente, in particolare, la produzione industriale sale di quasi tre punti percentuali attestandosi a +3,6%. Sale invece soltanto di poco più di un punto il totale vendite (+1,6%) grazie alla buona performance delle vendite Italia (da -0,6% a +4,5%), mentre le vendite estero subiscono una leggera flessione e risultano di poco negative (-0,1%). L’occupazione segna una leggera diminuzione, ma rimane positiva a +0,1%.

L’esame dei principali indicatori tendenziali annui mette in evidenza che nel quarto trimestre 2016 la produzione industriale torna di poco negativa (-0,2%). Anche le vendite subiscono una flessione per effetto, soprattutto, del calo delle esportazioni. In dettaglio, le vendite totali scendono di mezzo punto percentuale passando (da +0,8% a -0,3%). Le vendite Italia si mantengono positive (+2,3%), mentre le vendite Estero continuano lentamente, da qualche trimestre, a scendere attestandosi a -2,0% dal precedente -0,5%. Per quanto attiene agli altri indicatori oggetto dell’indagine, è in positiva controtendenza la performance dei nuovi ordini che guadagnano cinque punti percentuali nel confronto congiunturale e più di tre in quello tendenziale, segnando rispettivamente +2,7% e +1,3%. I risultati non buoni con cui si chiude per l’industria regionale l’anno appena passato condizionano le previsioni degli operatori sul primo trimestre 2017, non omogenee nell’insieme degli indicatori esaminati e non chiaramente orientate nell’atteggiamento verso il prossimo futuro. E’ prevalente sempre l’aspettativa di stabilità, ma mentre per la Domanda Interna la Diminuzione supera quella di aumento, per la Produzione e la Domanda Estera la percentuale di chi si aspetta un aumento è superiore, anche se di poco, a quella di diminuzione. Le previsioni più ottimistiche si concentrano sull’occupazione, per la quale l’aspettativa di aumento è quasi sei volte superiore a quella di diminuzione (11,8% contro l’1,9%).

«I risultati dello studio che abbiamo fatto sui dati raccolti dalle nostre imprese associate a fine dicembre 2016 non sono molto incoraggianti. Non bisogna però lasciarci andare al pessimismo e qualche motivo per guardare il futuro in positivo lo possiamo trovare – commenta il presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Bono -. Se su base annua il 2016 si chiude meglio del 2015 bisogna anche tener conto che il trend degli ultimi trimestri è in flessione e che quindi se non si inverte rapidamente questa tendenza possiamo ricadere in un’ulteriore periodo di crisi senza aver neanche lontanamente superato quelle precedenti. L’Istat nelle sue più recenti note mensili tuttavia ci dice che a livello nazionale il settore manifatturiero è in crescita, che migliora il potere d’acquisto delle famiglie e l’incremento degli investimenti». 

Bono auspica quindi «ma ne sono certo, che riscontreremo questi miglioramenti anche a livello regionale, nella nostra prossima indagine che faremo a fine marzo sul trimestre in corso. Dunque le cose non stanno andando molto bene, ma c’è spazio, capacità, volontà e opportunità da cogliere per riprendere a crescere. Al Governo chiediamo di procedere con coraggio e decisione nell’attuazione degli strumenti a sostegno dei comparti produttivi, dando priorità al rilancio degli investimenti nel manifatturiero con ricadute positive sull’occupazione e sull’intera economia. Il “Sistema Italia” può ancora ben funzionare e c’è ancora fiducia nella qualità e competitività dell’industria italiana a livello mondiale ed il Friuli Venezia Giulia – conclude – in molti settori ne è un brillante esempio».