Contenzioso tributario Veneto: a Vicenza dimezzato in 12 mesi

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Padova. A Vicenza la Commissione Tributaria Provinciale, guidata da un giudice togato che opera a tempo pieno, ha smaltito quasi il doppio del contenzioso arretrato rispetto alla media del Veneto. La Camera degli Avvocati Tributaristi del Veneto ha analizzato l’attività delle 7 Commissioni Tributarie Provinciali del Veneto, confermando con i dati la bontà del progetto di riforma della giurisdizione tributaria che prevede l’inserimento di giudici togati a tempo pieno.

Tra il 2015 e il 2016 in quasi tutte le province venete l’arretrato del contenzioso tributario è calato con una media del 19,26%, passando da 9906 cause pendenti al 31 dicembre 2015 alle 7998 di fine 2016.

Oltre la metà delle province venete hanno avuto un abbattimento dell’arretrato superiore al 21%. In testa Vicenza con -39% liti pendenti, seguita da Padova -24%, Treviso -23%, Rovigo -21%, Verona -9% e Venezia -6%. Solamente a Belluno si registra un dato positivo +23% con procedimenti pendenti in aumento di 5 unità, che passano da 110 a 135.
La Commissione Tributaria di Vicenza si è dimostrata la più virtuosa del Veneto, con numeri doppi (39%) rispetto alla media regionale del 19% e 1908 cause smaltite, di cui 776 solamente nel capoluogo berico.

Santi: “servono giudici togati a tempo pieno”

«Proseguendo con questi ritmi a Vicenza – osserva l’avvocato Umberto Santi, presidente della Camera degli Avvocati Tributaristi del Veneto – nel giro di al massimo un paio di anni il contenzioso tributario arretrato potrà essere totalmente azzerato. In Veneto ed in particolare a Vicenza abbiamo la prova dei benefici che i cittadini-contribuenti possono ottenere attraverso una presidenza professionale, togata e a tempo pieno della Commissione Tributaria Provinciale. Si tratta di un esempio positivo realizzato e replicabile in altre sedi. Si tratta di un importante segnale che si può arrivare ad un sistema di giustizia tributaria che funziona e che garantisca al cittadino-contribuente una giustizia efficace ed efficiente, perché una giustizia lenta, anche in materia di imposte e tributi, è sicuramente ingiusta.»

Vicenza rappresenta un modello virtuoso grazie al fatto che la Commissione Tributaria Provinciale è presieduta da un giudice togato, dedicato a tempo pieno alla giurisdizione tributaria e alla riorganizzazione dei carichi pendenti. Grazie a questo nel 2016 il contenzioso arretrato è diminuito di quasi il 40% passando da 1970 cause pendenti al 31 dicembre 2015 alle 1194 di fine 2016, attraverso la definizione di 1597 procedimenti, a fronte di 821 nuovi ricorsi pervenuti. Insomma sono stati definiti un numero di procedimenti circa doppio rispetto ai nuovi procedimenti incardinati nell’anno.

Dalla verifica sul campo: Vicenza un modello virtuoso

La Camera degli Avvocati Tributaristi del Veneto ha svolto una verifica sul campo per valutare la validità pratica di quanto proposto a livello normativo sulla necessità dell’impegno a “tempo pieno” del Giudice tributario. La verifica è stata condotta su un campione rappresentato dalle 7 Commissioni Tributarie Provinciali del Veneto.

L’esempio vicentino – conclude Umberto Santi – dimostra una giustizia tributaria che può funzionare secondo i principi di efficacia e di efficienza e conferma la fondatezza della proposta degli Avvocati Tributaristi per una ferma presa di posizione mirante a garantire, tramite la riforma della giustizia tributaria, un giudice tributario professionale e veramente a tempo pieno, nell’ambito di una preservata giurisdizione speciale tributaria.”

Erano stati gli Avvocati Tributaristi italiani il 24 settembre 2016, a conclusione del IV Congresso Nazionale di Palermo, ad approvare all’unanimità la mozione congressuale in cui si evidenziava che, «A prescindere dalla perdurante presenza o meno di Giudici laici e di Giudici a tempo parziale, “l’intelaiatura” della magistratura tributaria deve essere costituita da “un’ossatura” di Giudici togati a tempo pieno. Esigenza, questa, imprescindibile soprattutto per i Presidenti dei nuovi Tribunali tributari e Corti d’Appello tributarie ma anche per i relativi Presidenti di sezione. Andrebbe dunque avviata la formazione di una classe di magistrati tributari di ruolo, preservando – sia pure a scadenza – gli attuali componenti delle Commissioni tributarie, sia togati che laici equiparando a tutti gli effetti questi ultimi (laici) ai primi (togati).»