Inaugurazione anno giudiziario tributario 2017 FVG: «pressione fiscale eccessiva che trasmette impulsi recessivi all’economia»

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Amodio: «Italia troppo lontana dal sistema impositivi europeo»

commissione tributaria fvgA Trieste è stato inaugurato l’anno giudiziario della Commissione tributaria del Friuli Venezia Giulia e il presidente facente funzioni della Commissione, Paolo Alberto Amodio, ha usato parole pesanti verso il sistema fiscale italiano: «la pressione fiscale eccessiva trasmette all’economia forti impulsi recessivi, con il pericolo di un circolo vizioso. L’aumento progressivo della pressione fiscale risponde all’esigenza di raggiungere il pareggio di bilancio e contrastare la caduta del gettito dovuta alla riduzione del Pil, ma l’Italia è troppo lontana dal sistema impositivo europeo con un’imposizione alta e un’evasione alta».

Secondo il presidente, «adeguarsi alla fiscalità europea non è facile, perché richiede uno sforzo della finanza pubblica e perché è già prenotato un nocivo ulteriore innalzamento dell’Iva. Ma l’aumento dei tributi incide sulla produzione, sulla capacità d’acquisto dei cittadini, sulla redistribuzione della ricchezza, sulla propensione al risparmio e, a lungo andare, sulla contrazione delle attività produttive e dell’occupazione».

Amodio ha quindi sottolineato la necessità di «ampliare la base imponibile attraverso la lotta all’evasione e all’elusione per riequilibrare il prelievo, conciliando rigore, equità e crescita. Serve inoltre ridurre il debito utilizzando la leva del patrimonio immobiliare in mano pubblica e armonizzare le leggi, che mostrano difficoltà di applicazione e complicano le controversie. Una legislazione chiara non è impossibile».

Amodio ha anche evidenziato la situazione critica in cui giace la giustizia tributaria: «la pianta organica della giustizia tributaria dice che sono oltre 4.600 i giudici che dovrebbero essere in servizio, ma al 31 dicembre 2016 risultano attivi solo 3.152». Un allarme analogo era stato lanciato anche all’inaugurazione degli anni giudiziari di Corte d’appello, Tar e Corte dei conti. «Abbiamo una scopertura di 1.513 giudici – ha continuato Amodio – e ciò incide fortemente sull’efficacia del sistema. Assistiamo al caso di giudici itineranti che coprono anche quatto incarichi contemporaneamente. Non si capiscono quali siano le cause ostative a intervenire sulla riorganizzazione delle piante organiche, anche alla luce del fatto che – ha concluso – gli uffici dell’Italia settentrionale sono molto più penalizzati di quelli del Sud».

La presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, Lucia Picone, ha sottolineato che «nonostante i tagli agli organici e le difficoltà imposte dalle conseguenze della crisi economica sul fronte dei tributi non versati, la giustizia tributaria lavora bene. Sono oltre 468.000 i processi pendenti fra commissioni provinciali e regionali, ma si registra una diminuzione del 12% rispetto al 2015». Picone ha chiesto di «premiare davvero la produttività dei giudici» e sottolineato l’esigenza di «provvedimenti più rapidi per quei pochi giudici che violino aspetti disciplinari e questioni di incompatibilità». Secondo la presidente, «si cerca di screditare la giustizia tributaria, ma parliamo invece di una magistratura virtuosa che sta eliminando l’arretrato e lavorando bene. Se in Cassazione ci sono modifiche alla decisioni assunte fa parte del gioco delle parti».