Presentata a Roma “Rive”, l’esclusiva rassegna internazionale di viticoltura ed enologia

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FVG Progetto Rive da sx cristiano shaurli renato pujatti vincenzo de luca luca bianchi
L’evento in programma alla Fiera di Pordenone dal 12 al 14 dicembre 2017 per valorizzare una delle eccellenze del NordEst

FVG Progetto Rive da sx cristiano shaurli renato pujatti vincenzo de luca luca bianchi«La prima edizione di “Rive” e l’attenzione che da subito ha riscosso confermano la dinamicità di Pordenone Fiere e la centralità dell’intera filiera vitivinicola regionale» ha affermato a Roma l’assessore alle risorse agricole del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, intervenendo alla presentazione della prima edizione di “Rive”, l’esclusiva rassegna internazionale di viticoltura ed enologia in programma alla Fiera di Pordenone dal 12 al 14 dicembre, alla presenza di Luca Bianchi, capo dipartimento politiche competitive e della qualità agroalimentare del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e di Vincenzo De Luca, direttore generale per la promozione del sistema paese del ministero degli Affari esteri.

«Questo è un settore – ha evidenziato Shaurli – che eccelle per qualità delle produzioni ed è un vero e proprio punto di riferimento nazionale, non solo per l’intera filiera lunga del vitivinicolo. Dal vivaismo, ambito nel quale il Friuli Venezia Giulia è leader mondiale per la produzione di barbatelle, alle tecnologie di cantina, fino – ha spiegato l’assessore – a ricerca ed innovazione agronomica e tecnica figlie del grande investimento fatto sulla formazione superiore ed universitaria».

Per Shaurli  «in questo campo il Friuli Venezia Giulia è un vero laboratorio di innovazione a cui molti guardano e che, in meno di due anni, ha ricevuto il riconoscimento della Doc Friuli attesa da decenni e, a livello di NordEst, della Doc interregionale del Pinot Grigio. Quest’ultima – ha sottolineato Shaurli – è frutto di una decisione collegiale fra i tre territori coinvolti che hanno voluto elevare qualità e tracciabilità di un vino di cui, va ribadito, siamo i primi produttori ed esportatori mondiali. In quest’ottica va anche il grande investimento sulla sostenibilità ambientale attraverso i vitigni resistenti ed altro ancora».

«I risultati – ha commentato Shaurli – arrivano dall’unità del comparto, da istituzioni che accompagnano e non impongono e da un investimento in termini di formazione e di innovazione tecnica e culturale che sta dando i suoi frutti. “Rive” è anche questo e rappresenta un percorso fatto, uno stimolo ed un’opportunità per un’ulteriore crescita». 

Per Attilio Scienza, professore ordinario presso l’Università degli studi di Milano e uno dei massimi esperti al mondo di viticoltura, «il futuro della viticoltura italiana si gioca nell’applicazione concreta dei risultati della ricerca scientifica che ci consente di reagire ai rischi dei mutamenti climatici e, nel contempo, di dare garanzie al consumatore sulla salubrità dei prodotti alimentari». 

L’Innovazione genetica e la viticoltura di precisione saranno tra i temi al centro della manifestazione. L’applicazione concreta della ricerca scientifica diventa così chiave di volta per riuscire a dare alla viticoltura italiana un nuovo futuro, che non sia rappresentato da vini da pochi centesimi alla bottiglia. La ricetta è partire da una corretta interpretazione della tradizione, concentrando l’attenzione su due nodi cruciali della filiera vitivinicola: le conseguenze del cambiamento climatico e le attese del consumatore. Per esempio il miglioramento della vite, grazie alla decriptazione del genoma, ha aperto una nuova era per l’ottenimento di vitigni resistenti alle malattie crittogamiche.

È proprio su questa visione, rispettosa della tradizione e fiduciosa nell’innovazione scientifica, che si è mossa Pordenone Fiere nell’organizzazione di “Rive” con l’obiettivo di contribuire al cambiamento di paradigma necessario per far crescere la competitività della viticoltura e dell’enologia italiana. La manifestazione, internazionale e capace di intercettare tutta la sapienza e scienza italiane nel settore vitivinicolo, offre alle aziende dell’intera filiera del vino, dal campo alla cantina, importanti possibilità di sviluppo e rappresenta una strategica occasione di supporto per l’industria di settore del Friuli Venezia Giulia e di tutta Italia.

«“Rive” – ha evidenziato Pietro Piccinetti, amministratore delegato di Pordenone Fiere – è un evento verticale che parte dalla pianta della vite, la barbatella, e dalla sua coltivazione, passando da macchinari, prodotti chimici, attrezzature per  arrivare fino in cantina, attraverso presse, vinificatori, tini, botti, lieviti e altri  prodotti per la fermentazione, l’imbottigliamento e l’etichettatura. Questo – ha sottolineato Piccinetti – è un progetto unico che riunisce tutta la filiera di produzione in un solo evento, come succede in Francia per “Vinitech” o “Sitevi”. Si tratta di un appuntamento del tutto diverso dagli altri eventi di settore che si tengono in Italia e si propone di colmare un vuoto fieristico, realizzando la prima vera fiera verticale sulla coltivazione della vite e la produzione del vino».