Vinitaly tiene a battesimo la nuova Doc interregionale delle Venezie per il Pinot Grigio

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Zaia: «sarà come una Ferrari, che però necessita di attenzione e cura nella gestione»

vinitaly presentazione doc interregionale Delle venezie pinot grigio fede tinto decanter armani rossi zaia serracchiani viceministro agricolturaSarà la più grande denominazione di origine europea riferita ad un vitigno e riguarda il territorio del triveneto (Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia): è la Doc “delle Venezie”, il progetto voluto dagli operatori delle filiere vitivinicole trentina, friulana e veneta per affermare e certificare l’immagine del Pinot Grigio in Italia e nel mondo.

Un progetto di largo respiro, tenuto a battesimo al Vinitaly dal sottosegretario all’agricoltura Giuseppe Castiglione e dai governatori dei tre territori, Ugo Rossi per il Trentino, Deborah Serracchiani per la regione Friuli Venezia Giulia e Luca Zaia per la regione Veneto nel corso di un “talk show” in diretta condotto da Fede e Tinto della trasmissione Decanter del Gr2 Rai. 

Nel Triveneto i vigneti della nuova Doc valgono un potenziale produttivo di quasi 2 milioni di ettolitri, 260 milioni di bottiglie e 24.000 ettari. Il 56% del totale nazionale di Pinot Grigio è coltivato proprio in Veneto, dove gli ettari dedicati sono 13.400. Il percorso che ha portato a questo traguardo è stato complesso ed articolato. Iniziato 3 anni, a metà 2014, ha visto più di 50 riunioni e confronti periodici tra gli attori delle filiere vitivinicole delle tre regioni coinvolte: Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia. L’operazione conclusa ha una portata storica perché si sono accantonati campanilismi e ideologie, facendo sintesi tra regioni molto diverse per storia, tradizione, colore politico. 

A partire dalla vendemmia 2017 le uve Pinot grigio raccolte in Veneto, Friuli e Trentino potranno essere quindi commercializzare unicamente con questa denominazione di origine controllata “delle Venezie”. Di fatto il Veneto diverrà il più importante bacino mondiale di Pinot grigio, un vino che per il 95 % viene esportato all’estero.

Zaia ha ricordato che più del 50% della produzione in questione è veneta, «ma in questo caso – ha aggiunto – dobbiamo essere più uniti che mai e assolutamente alla pari, perché entriamo in un mercato che è un negozio di cristalli e vogliamo vincere». Zaia ha poi sottolineato che «lanciamo una sfida identitaria, nella quale però ognuno dei protagonisti ha saputo rinunciare a un pizzico della sua per far nascere un Consorzio al quale le istituzioni consegnano una Ferrari chiavi in mano e con il pieno di benzina. Dobbiamo andare uniti sui mercati e puntare alla qualità e a un prezzo adeguato, remunerativo».

Per il trentino Ugo Rossi si è trattato di «un gioco di squadra che si basa su un prodotto già affermato; ora si tratta di consolidarlo e valorizzare nuove opportunità di promozione territoriale. Siamo orgogliosi di essere alfieri e portavoce di un modo di presentarsi nel mondo ed anche di un modo di lavorare che oltrepassa i confini delle regioni». 

«Stiamo dando la fotografia più giusta del nostro Paese» ha aggiunto Deborah Serracchiani. Un plauso per «la lungimiranza che ha portato a questa virtuosa sinergia» ha espresso infine il sottosegretario Castiglione. Soddisfazione per il risultato raggiunto anche da Albino Armani, presidente del consorzio della nuova Doc delle Venezie: «è un momento di svolta importante, frutto di una azione sinergica tra produttori e ministero. Ora si parte, ma già ora sono sul tavolo i futuri sviluppi della Doc, tra cui quella di una Docg o superiore per quel Piont Grigio che sia prodotto con valori di resa per ettaro più bassi di quelli massimi ammessi dalla Doc e per quelle produzioni di eccellenza, come quelle del Trentino e dell’Alto Veneto».pinot grigio bottiglia con logo firma assessori e presidenti triveneto