Visita del ministro alla salute Lorenzin al comune di Trieste

0
358
beatrice lorenzin in comune trieste
«In sanità ormai esiste un’Italia a tre velocità»: ammesso il fallimento delle politiche governative

beatrice lorenzin in comune triesteVisita del ministro alla salute Beatrice Lorenzin al comune di Trieste, ricevuta dall’assessore alle politiche sociali Carlo Grilli che ha illustrato all’esponente governativa quanto il comune sta facendo nel campo dell’assistenza alle persone affette da Alzheimer con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, lavorando e cercando di portare a termine un importante ed innovativo progetto che, coinvolgendo Università e realtà scientifiche e di ricerca presenti sul territorio, punta a far fronte e ad andare incontro alle problematiche degenerative dell’Alzheimer e della demenza dell’età senile.

Nel corso del cordiale incontro, presente anche il presidente del Consiglio comunale Marco Gabrielli, Grilli ha portato al ministro Lorenzin il saluto ufficiale della città e quello particolare del sindaco Dipiazza, assente perché impegnato nella concomitante prima riunione del Comitato portuale. «Trieste – ha detto Grilli – è da sempre un laboratorio importante che investe molto e di più nei servizi sociali e vuole continuare a farlo». Grilli e Gabrielli hanno inoltre evidenziato il costante impegno profuso anche a favore dei giovani con disabilità (oltre 400 persone coinvolte), nonché la validità e il valore della scelta adottata dal Comune di Trieste che ha reso obbligatorie le vaccinazioni per gli iscritti nelle scuole e strutture educative comunali. Una scelta, quest’ultima,  particolarmente apprezzata dal ministro Lorenzin che ha ribadito anche e più in generale «l’importanza e l’impegno a lavorare molto sulla prevenzione e sull’invecchiamento attivo»,  organizzando bene e sempre meglio i servizi delle nostre città e il loro modello di sviluppo.

A margine della visita alla città giuliana, Lorenzin si è tolta un sassolino dalle scarpe: «esiste ormai un’Italia a tre velocità per la sanità: Nord, Centro e Sud». Una situazione di disparità che la ministra della Salute Beatrice Lorenzin definisce «inaccettabile». Lorenzin ha sottolineato che è importante «ridare forza al ruolo di controllo e indirizzo dello Stato. Lo penso talmente tanto che ho fatto la campagna per il cambio del Titolo V, il cui effetto non si sente tanto nelle Regioni virtuose» ma è evidente in altre parti d’Italia. «Dal 2005 al 2015 ciò ha significato un abbassamento delle aspettative di vita tra i 5 e i 7 anni per chi nasce nelle regioni del Meridione». Secondo Lorenzin, «bisogna pensare a misure di controllo più forti nell’ambito dello Stato in modo tale che laddove si creino ingiustizie, quasi sempre dovute a cattiva amministrazione e mala gestione, si possa intervenire per garantire il diritto dei cittadini».

Sarebbe ora che Lorenzin passasse ai fatti e che lei, assieme ai componenti del governo Gentiloni, decidessero un commissariamento globale e senza scadenza (se non a risanamento avvenuto e consolidato nel tempo) di quelle realtà che hanno ampiamente dimostrato di non essere in grado di autogovernarsi, regione autonoma Sicilia in primis.