Il terminal petrolifero Siot di Trieste compie 50 anni

0
1220
Siot terminal petrolifero trieste
Oleodotto di 753 km 1,4 miliardi di tonn. di greggio trasportato per sviluppo Germania, Austria e Repubblica Ceca 

Siot terminal petrolifero triesteUna storia di 50 anni lunga 753 chilometri, che parte dal punto più settentrionale del mare Adriatico (il porto di Trieste) e arriva fin nel cuore dell’Europa, in Baviera: è l’oleodotto transalpino della Siot (Gruppo Tal) che compie 50 anni e che ogni anno porta milioni di tonnellate di greggio (il record è stato lo scorso anno: 41,4 milioni) in Germania, Austria e Repubblica Ceca.

Se, in 50 anni, la Baviera è riuscita a trasformarsi da regione prevalentemente agricola in una delle aree a più forte sviluppo industriale d’Europa e dell’intero Occidente (se fosse un Paese autonomo, potrebbe entrare tranquillamente in un ipotetico G20 mondiale), lo si deve anche all’energia che quest’opera di ingegneria realizzata in soli mille giorni (dal 9 dicembre 1964 al giugno 1967) è riuscita a garantire con continuità e affidabilità in questo mezzo secolo. Basti pensare che in 50 anni ha trasportato 1,4 miliardi di tonnellate di greggio, pari al consumo di petrolio di cinque anni di tutta l’Unione Europea o al consumo italiano di 20 anni. 

Oggi l’oleodotto della Siot copre il 90% del fabbisogno energetico dell’Austria, il 40% della Germania (ma il 100% della Baviera) e il 50% della Repubblica Ceca. Se non ci fosse, per portare i 41,4 milioni di tonnellate di greggio dall’Adriatico in Germania, Austria e Repubblica Ceca si dovrebbe fare ricorso a 41.000 treni (più di 110 al giorno) o a 5.000 autobotti al giorno sull’itinerario lungo il Brennero o il Tarvisio. Il greggio arriva a Trieste a bordo di grandi petroliere (circa 500 all’anno), dove viene scaricato e immesso nelle linee di trasferimento che collegano i pontili con il Parco serbatoi di San Dorligo della Valle, alle spalle del porto giuliano. Il petrolio viene stoccato in giganteschi serbatoi prima di essere pompato nell’oleodotto e trasportato alle raffinerie di Germania, Austria e Repubblica Ceca, dopo aver valicato le Alpi, con tre gallerie sotterranee e un passaggio a oltre 1.600 metri di quota. I 50 anni di storia trascorsi dal 13 aprile 1967, quando la prima petroliera, la “Daphnella”, attraccò nel porto di Trieste (il primo greggio raggiunse Ingolstadt, in Baviera, il successivo 3 ottobre) sono la testimonianza concreta di una collaborazione internazionale segnata da tappe di grande significato: dal consorzio di 83 banche che sostenne la realizzazione dell’opera (che costò 192 milioni di dollari, uno dei maggiori investimenti privati dell’epoca), alla condivisione di visione strategica, progetti industriali, tecnologie e piani ingegneristici fra decine di soggetti di Paesi diversi, fino all’attuale compagine societaria del Gruppo Tal, un consorzio transfrontaliero i cui azionisti sono alcune delle maggiori compagnie del settore petrolifero a livello mondiale, come OMV, Shell, Eni, BP, Rosneft, ExxonMobil e Total.