Friuli Venezia Giulia, decolla il servizio 112 per le emergenze

0
415
fvg inaugurazione servizio 112 1
Serracchiani: «servizio più efficiente e sicuro. La Regione seconda in Italia ad attuare direttiva europea»

fvg inaugurazione servizio 112 1«Abbiamo attuato, seconda regione in Italia, una direttiva europea del 1991 rendendo il servizio più efficiente e più sicuro, con un miglioramento vistoso delle risposte che vengono date ai cittadini» ha esordito la presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in occasione dell’avvio ufficiale del numero unico di emergenza 112, nella sede della Protezione civile regionale a Palmanova (Udine).

«Abbiamo dimostrato anche in questi giorni – ha aggiunto Serracchiani – che il numero unico di emergenza funziona di più e meglio perché l’ambito regionale ci permette di rendere più efficiente il servizio. Nonostante le difficoltà, la fatica e alcune pause di riflessione del sistema abbiamo dimostrato di riuscire a rispondere prontamente. I cittadini potranno a fare tutti i numeri di emergenza e lo stesso 112 finché il 112 non sarà operativo su tutto il territorio nazionale».

All’inaugurazione ufficiale hanno partecipato gli assessori regionali del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin (protezione civile e servizi informativi) e Maria Sandra Telesca (salute e integrazione socio-sanitaria), l’assessore regionale al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, il direttore di Areu Lombardia, Alberto Zoli, al quale si deve il modello guida del Nue 112, il commissario del Governo nel Friuli Venezia Giulia e prefetto di Trieste, Annapaola Porzio, oltre al direttore della Protezione civile regionale, Luciano Sulli, e al sindaco di Palmanova Francesco Martines. 

«Le persone che si occupano delle emergenze in Friuli Venezia Giulia sono di alta competenza professionale – ha osservato Serracchiani – e, dal punto di vista tecnico, la separazione tra chi risponde e continua a parlare con la persona che chiede soccorso per capire qual è il problema e chi poi già interviene per mandare i mezzi di soccorso ha permesso di ridurre i tempi di risposta: questo per i nostri cittadini è un fatto estremamente positivo». 

Il direttore della Protezione civile regionale, Luciano Sulli, ha fornito i primi dati relative all’attività del 112. Per quanto riguarda il filtro delle chiamate ad aprile, è emerso che il 29% di chi ha bisogno dei Vigili del Fuoco e il 20% di chi cerca l’emergenza sanitaria utilizza il 112. In media le chiamate sono state 1.800 al giorno, di più rispetto alle previsioni e superiori, in proporzione, alla stessa Lombardia. Il traffico è stato maggiore nelle aree di Trieste e di Gorizia rispetto a quelle di Udine e Pordenone. Il capoluogo regionale, in particolare, ha generato da solo un traffico paragonabile a una città di 500.000 abitanti. Sulli ha riassunto i punti di forza del numero unico, in base agli esiti delle prime settimane di attivazione: «il sistema è avviato, stabilizzato e affidabile; il personale è altamente motivato e il turnover è più basso del previsto (una sola fuoriuscita); i tempi di attesa e di gestione delle chiamate hanno un trend in costante miglioramento. Altri aspetti positivi sono il fatto che il sistema funziona anche nella gestione delle chiamate transfrontaliere e che una rilevante parte della popolazione comprende e usa già il numero unico 112». Tra gli aspetti da migliorare, Sulli ha indicato «la necessità di eliminare le chiamate al 112 che non hanno fini di emergenza, la riduzione del numero delle chiamate perse e il rafforzamento degli organici, in modo da poter gestire eventuali situazioni di turnover». 

Serracchiani ha espresso il suo ringraziamento al presidente della regione Lombardia Roberto Maroni «per un lavoro fatto in stretta collaborazione». Maroni, ha riferito Serracchiani, quando ha appreso di dover disertare l’appuntamento odierno di Palmanova per essere stato convocato a Palazzo Chigi, «era molto dispiaciuto e rammaricato». L’assessore Gallera, che lo ha rappresentato, ha definito la collaborazione tra Lombardia e Friuli Venezia Giulia «un bellissimo momento di grande capacità operativa istituzionale» che nasce dalle Regioni, capaci di «mettere a disposizione competenza, mancanza di burocrazia e passione per il bene del Paese». 

Alberto Zoli, autore del 112 lombardo che ha aperto la strada a quello del Friuli Venezia Giulia, ha annotato che «il numero unico per le emergenze, quando parte, fa nascere polemiche da parte di chi non lo conosce. L’importante è ora che tutte le Regioni possano crescere assieme». Nelle prossime settimane, ha reso noto Zoli, anche Liguria, Piemonte e Val D’Aosta avvieranno il 112, già attivo a Roma. Entro giugno, si aggiungeranno Sicilia orientale, Alto Adige e Trentino, in modo che «entro la prossima estate 30 milioni di italiani saranno serviti dal 112».fvg inaugurazione servizio 112 gallera panontin serracchiani telesca