Presentata a Trieste la mostra “Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi”

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Trieste mostra stanze segrete vittorio sgarbi giorgio rossi
Visibili al Salone degli Incanti quasi 200 opere tra dipinti, disegni e sculture dalla fine del Quattrocento alla metà del Novecento che rappresentano le principali “scuole” italiane

Trieste mostra stanze segrete vittorio sgarbi giorgio rossiNell’Auditorium del Salone degli Incanti a Trieste si è tenuta la presentazione della prestigiosa mostra “Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi” – alla presenza dell’assessore comunale alla cultura Giorgio Rossi con il noto critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi e numerosi intervenuti – curata da Pietro Di Natale e promossa dal comune di Trieste, col contributo di Fondazione CRTrieste e di altri partner. L’esposizione di Vittorio Sgarbi sarà visitabile fino al 20 agosto 2017.

In concomitanza con la mostra di Sgarbi, il Civico Museo Sartorio di Trieste (in largo Papa Giovanni XXIII, 1) ospita un’ulteriore esposizione, a cura di Vittorio Sgarbi e del Conservatore dei Civici Musei, Lorenza Resciniti, incentrata sui dipinti e sulle sculture più emblematici della casa museo e della collezione dei Civici Musei di Storia ed Arte.  

Dedicata a Rina Cavallini, madre di Vittorio Sgarbi, l’esposizione realizzata al Salone degli Incanti, vuole dar conto in primis della peculiare e complessa “geografia artistica” italiana. Saranno esposte quasi 200 opere, tra dipinti, disegni e sculture, dalla fine del Quattrocento alla metà del Novecento che rappresentano le principali “scuole” italiane. La selezione di opere comprende, tra gli altri, grandi artisti come Niccolò dell’Arca, Lorenzo Lotto, Guercino, Guido Cagnacci, Baciccio, Artemisia Gentileschi, Lorenzo Bartolini, Francesco Hayez. La mostra sarà arricchita da una selezione di oltre cinquanta opere di artisti triestini: Giuseppe Bernardino Bison, Giuseppe Tominz, Umberto Veruda, Arturo Rietti, Oscar Hermann-Lamb, Franco Asco, Attilio Selva, Giovanni Zangrando, Arturo Nathan, Edmondo Passauro, Bruno Croatto, Pietro Lucano, Leonor Fini, Carlo Sbisà, Mario Ceconi di Montececon, Edgardo Sambo.

«Un mostra straordinaria, come straordinario è Vittorio – ha affermato l’assessore alla cultura Giorgio Rossi – per la quale abbiamo scelto entrambi come simbolo il ritratto di una bambina che osserva su un libro le opere di Raffaello e Tiziano e che rivolge lo sguardo verso il padre. Una bambina che lancia un messaggio, una sfida, contro l’ignoranza, per dare l’occasione ai giovani di crescere e di avere un’opportunità per il futuro. Il nostro vivo ringraziamento va a Vittorio che è sempre spinto dall’amore per le persone e da una vera passione con la P maiuscola. Grazie anche a nome della città di Trieste».  Concetto ripreso da Vittorio Sgarbi: «l’immagine della bambina dà l’idea del significato della mostra, completamente nuova, con opere straordinarie, con un allestimento originale che definirei “una chiesa dell’arte”, per la particolare disposizione a navate di cui ringrazio Barbara Fornasir».