Emilia Romagna nasce Confindustria Emilia Area Centro

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Alberto Vacchi presidente di Confindustria Emilia al centro con i vicepresidenti Valter Caiumi sx e Riccardo Maiarelli dx
Bologna, Ferrara e Modena unite in un unico polo di rappresentanza imprenditoriale

Alberto Vacchi presidente di Confindustria Emilia al centro con i vicepresidenti Valter Caiumi sx e Riccardo Maiarelli dx“Insieme per guardare il futuro”’: con questo slogan le associazioni industriali di Bologna, Ferrara e Modena hanno ufficialmente dato vita a Confindustria Emilia Area Centro, la nuova forza che riunisce tre dei principali poli industriali della regione.

Un’idea nata nel 2014, quando le tre associazioni firmarono una lettera d’intenti favorevoli all’unione, ora diventata realtà. La fusione si presenta subito con numeri rilevanti: il polo che nasce, secondo solo all’Assolombarda, può contare su 3.200 imprese (il 90% hanno meno di 250 dipendenti e l’80% sono imprese manifatturiere), 171.000 dipendenti complessivi e un export da 27 miliardi, equivalente al 48% dell’intera Emilia-Romagna e al 6,5% di quello nazionale. 

Il presidente pro tempore, in attesa delle prime elezioni del 2018, sarà il presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi che assieme a Valter Caiumi e Riccardo Maiarelli (nominati vicepresidenti) ha firmato l’atto costitutivo. 

«Il nostro territorio dimostra ancora una volta di essere un laboratorio in cui si può cambiare – ha detto Vacchi -, dove si possono proporre ed attuare nuove forme organizzative basate sulla razionalizzazione e non sulla negazione di ciò che è stato costruito in molti anni di storia associativa. Abbiamo due anni di lavoro -, ha proseguito Vacchi -, molte energie e voglia di fare, ingredienti importanti che ci consentiranno di agire e portare Confindustria Emilia a essere il primo sistema associativo di riferimento per innovazione nei servizi e nella rappresentanza.

L’integrazione di esperienze di successo, la dimensione di una associazione più grande e credibile per affrontare le sfide che ci attendono, avrà come baricentro il merito e le competenze delle persone impegnate a offrire alle imprese servizi appropriati ad affrontare le sfide dell’innovazione, la giungla delle burocrazie, e la realtà dei mercati. Integrazione significherà anche superare i campanilismi, scoprendo il vantaggio di essere più forti insieme, senza perdere le proprie specificità su cui ci siamo costruiti».

Una nutrita rappresentanza di imprenditori delle tre associazioni territoriali, l’ex presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo e i past president Gaetano Maccaferri (Unindustria Bologna), Riccardo Fava (Unindustria Ferrara) e Pietro Ferrari (Confindustria Modena) hanno preso parte all’evento che si è tenuto questa mattina nella sede di Bologna.

«Perché abbiamo compiuto questo passo? – ha spiegato Valter Caiumi, vicepresidente di Confindustria Emilia -. Perché vogliamo contribuire all’affermazione di un sistema imprenditoriale innovativo, internazionale e sostenibile. Vogliamo fare valere le ragioni delle imprese che innovano e vanno in giro per il mondo riportando in Italia lavoro di qualità e benessere. La nuova associazione rappresenta l’esempio di come il nostro sistema possa innovarsi migliorando la qualità dei servizi e della rappresentanza. Siamo una delle più grandi territoriali italiane non solo per numero di associati ma per la qualità dei contenuti economici e sociali che esprimiamo. L’attenzione al lavoro, al benessere e alla coesione sociale sono valori che ci appartengono da sempre e caratterizzeranno anche la nostra associazione. Insieme miglioreremo il nostro territorio e le sue imprese, portando valore aggiunto, senza per questo intaccare le identità territoriali. Saremo – sottolinea Caiumi – un’associazione aperta, capace di intercettare i trend dell’economia e tradurli in nuove strategie per la crescita. Dovremo muoverci con la stessa velocità delle imprese, dando loro gli strumenti per esprimere al meglio le loro potenzialità».

«Con la nascita della nuova associazione sono particolarmente soddisfatto di avere contribuito a riportare Ferrara al centro dell’Emilia – ha affermato Riccardo Maiarelli -. Il nostro è un territorio che ha sofferto molto negli ultimi anni: la crisi economica, il terremoto, le difficoltà legate al sistema bancario. Convergere in Confindustria Emilia costituisce per noi e per le nostre imprese un’opportunità significativa per agganciare il treno dello sviluppo».