Grano, Barilla stipula nuovi contratti triennali con agricoltori

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coltivazione grano spighe
Si parte dalla Puglia con prezzo minimo di 280 euro a tonnellata e garanzia qualità. Coinvolte anche Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna

coltivazione grano spigheUn prezzo minimo stabilito di 280 euro a tonnellata e la garanzia della qualità e della sostenibilità ambientale del grano duro italiano, sono i principali vantaggi che derivano dai nuovi contratti nazionali di coltivazione, per la prima volta triennali (2017-2019), siglati tra Barilla e gli agricoltori pugliesi nello stabilimento di Foggia, il secondo in Italia per capacità produttiva dopo quello della casa madre in provincia di Parma.

L’accordo riguarda le varietà di grano Aureo 100% italiano, con cui si produce la pasta Voiello, e il grano Svevo. I nuovi contratti triennali prevedono un sensibile aumento dei volumi: nei prossimi tre anni, il Gruppo di Parma si è impegnato ad acquistare dagli agricoltori della regione Puglia più di 140.000 tonnellate di grano duro. Dei volumi che saranno acquistati da Barilla con il nuovo accordo pluriennale, 68.000 tonnellate sono di grano Aureo (+35% rispetto al 2016) e 70.000 tonnellate di Svevo. 

Nel corso della presentazione, è stato ricordato che grazie ai contratti di filiera stipulati da Barilla con gli agricoltori locali, in dieci anni gli ettari coltivati a grano duro in Puglia sono passati da poche centinaia a 17.000; e che prima dell’avvento dei contratti di coltivazione, il prezzo di acquisto del grano duro aveva toccato livelli minimi di 150 euro a tonnellata, spesso insufficienti anche a coprire i costi vivi di produzione.

L’accordo siglato a Foggia rientra nell’ambito dei contratti di coltivazione triennali stipulati con gli agricoltori italiani da Barilla che prevede l’acquisto, nei prossimi tre anni, di 900.000 tonnellate di grano duro. Di queste, entro il 2019, 280.000 tonnellate saranno lavorate secondo i metodi innovativi del progetto “grano duro sostenibile”, con un incremento del 40% rispetto al 2016 (197.000 tonnellate). Le principali regioni coinvolte sono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania e Puglia. I vantaggi per le cinquemila imprese agricole coinvolte in tutta Italia, oltre all’aumento della propria redditività di circa il 25% rispetto ai contratti standard, riguardano che la possibilità di accedere ai finanziamenti del Mipaaf (Ministero per le politiche agricole e forestali) per un importo stanziato di dieci milioni di euro.