Alto Adige, con tecnologia dell’idrogeno in tre anni percorsi un milione di km a emissioni zero

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centro idrogeno IIT Bolzano presentazione bilancio
La Provincia ora incrementa i bus con cella a combustibile. Ancora ritardo nella diffusione delle aree di rifornimento sostenibile, dall’energia elettrica, al metano, all’idrogeno

centro idrogeno IIT Bolzano presentazione bilancioDieci auto a idrogeno, 5 autobus con cella a combustibile e già oltre un milione di km percorsi a emissione zero in Alto Adige: sono i risultati dei progetti con tecnologia dell’idrogeno realizzati con successo dal 2014, presentati al Centro idrogeno IIT Bolzano.

«L’Alto Adige con la sua funzione ponte tra Stati e regioni e con il suo particolare paesaggio culturale è votato alla sostenibilità, specie nelle forme di mobilità ecocompatibili che ci permettono di tutelare non solo la salute e la qualità di vita delle persone ma anche di assicurare un significativo contributo all’ambiente e alla natura», ha detto il presidente della Provincia, Arno Kompatscher. 

L’Alto Adige è stato tra le prime regioni in Europa a impegnarsi attivamente nei veicoli con celle a combustibile, «e intende – secondo Kompatscher – restare all’avanguardia in Europa come sito di riferimento per l’idrogeno nell’attivazione e nello sviluppo della tecnologia».

Grazie all’uso dell’idrogeno, il risparmio sulle emissioni è stato di oltre 1.000 tonnellate di anidride carbonica, più di 10 tonnellate di ossidi di azoto e molti kg di polveri sottili, a cui si aggiunge una riduzione dell’inquinamento acustico. Promuovere forme di mobilità alternative e ecocompatibili «è una parte importante del concetto di mobilità della Provincia, i cui cardini sono i principi di evitare, trasferire e migliorare il traffico. Allo scopo abbiamo definito l’ampio pacchetto di misure #viaggiaresmart, che investe anche questo ambito», ha sottolineato l’assessore alla mobilità Florian Mussner, che ha rilevato anche i buoni risultati degli autobus con cella a combustibile a Bolzano nell’ambito del progetto CHIC e il nuovo progetto HyFive (macchine con cella a combustibile), entrambi finanziati dall’UE e ai quali partecipa la Provincia. «L’e-mobility è al 100% a emissioni zero quando l’energia nel serbatoio o nella batteria proviene da fonti energetiche rinnovabili», ha osservato l’assessore all’ambiente e energia Richard Theiner. In tal senso il Centro Idrogeno di Bolzano svolge un’importante funzione di “smart grid” (rete intelligente) che consentire appunto di gestire la rete elettrica in maniera efficiente per la distribuzione energetica e per un uso più razionale dell’energia minimizzando eventuali sovraccarichi della tensione elettrica, ha notato Theiner, ricordando anche il masterplan provinciale per la modernizzazione dell’infrastruttura di rete elettrica e l’incentivazione dei veicoli elettrici.

I dati sul Centro idrogeno realizzato grazie a Autobrennero Spa, al finanziamento del fondo europeo di sviluppo regionale FESR e al sostegno della Provincia, sono stati illustrati dal presidente dell’IIT Dieter Theiner: in tre anni 4.765 rifornimenti di veicoli e una produzione di 58.720 kg di idrogeno, che hanno permesso un risparmio di 380 tonnellate di diesel. Il direttore tecnico di Autobrennero Carlo Costa si è soffermato sull’impegno di A22 in termini di sicurezza e sostenibilità e ha ricordato i vari progetti in atto, dal Centro IIT alle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici fino al corridoio “BrennerLEC”, il progetto di sperimentazione di un corridoio a emissioni ridotte fra Bolzano e Rovereto. 

La società energetica Alperia, ha rimarcato il direttore generale Johann Wohlfarter, sostiene la Provincia nella realizzazione di un’infrastruttura di ricarica capillare per consentire la mobilità elettrica in piena sicurezza. Attualmente Alperia gestisce 35 colonnine di ricarica in tutto l’Alto Adige e registra 1.000 ricariche al mese. Il Wohlfarter ha annunciato che Alperia vuole convertire all’e-mobility la metà della sua flotta di veicoli. 

«I 5 autobus a idrogeno acquistati dalla Provincia nel quadro del progetto europeo CHIC hanno confermato la loro piena adattabilità alla circolazione urbana a Bolzano e rappresentano un’opportunità di mobilità elettrica nel trasporto pubblico, affidabile e soprattutto a emissioni zero», ha osservato la direttrice di SASA Petra Piffer, che ha inoltre evidenziato l’accoglienza favorevole degli utenti per questi autobus silenziosi e senza scarichi.