Cessione delle banche popolari Venete a Intesa: lettera appello delle associazioni imprenditoriali a Zaia

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«Veneto Sviluppo faccia “moral suasion” verso Governo, BCE e Banca Intesa» 

loghi categorie venetoCon la lettera indirizzata al Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, Confartigianato, CNA, Confcommercio e Coldiretti del Veneto, pur valutando positivamente la chiusura di una lunga, troppo lunga fase di incertezza, sottolineano che l’intesa raggiunta abbia bisogno di essere ben compresa e abbia bisogno di un attore abilitato a rappresentare, quale soggetto di garanzia, le famiglie, le imprese e la comunità veneta tutta nei passaggi cruciali che ancora rimangono da fare.

Gli aspetti per i quali le quattro organizzazioni datoriali chiedono la capacità di convincimento del governatore veneto verso Governo, BCE e Gruppo Intesa, sono diversi: il tema della demarcazione tra “good” e “bad bank”; il tema della gestione dei crediti deteriorati e/o in fase di deterioramento; la continuità di credito per le imprese oggi affidate che si trovano in sovrapposizione di finanziamenti; gli esiti del contenzioso attuale e ancora possibile; la salvaguardia delle competenze e conoscenze del territorio presenti nel personale delle due Popolari in questione; le modalità con cui Banca Intesa intende preservare e valorizzare le caratteristiche positive degli asset che ha rilevato.

Di seguito la lettera appello a Zaia in forma integrale.

«Con la decisione governativa di ieri Popolare di Vicenza e Veneto Banca chiudono la loro storia ed entrano nella famiglia di Banca Intesa. L’operazione appare chiara anche se alcuni aspetti non sono noti e una parte di essi si tradurrà in costruzione sostanziale nelle prossime settimane». 

«La storia del rapporto che Popolare di Vicenza e Veneto Banca avevano con la clientela, con le imprese in particolare e con il territorio Veneto in generale non può chiudersi qui». 

«Comprendiamo che ora le leve del come valorizzare il buono delle due storie sono nelle mani della nuova proprietà e nella moderazione esercitata ed esercitabile da parte di Governo e Vigilanza». 

«Le scriventi Associazioni, pur valutando positivamente che si sia chiusa la lunga, troppo lunga fase di incertezza, ritengono che l’intesa ha bisogno di essere ben compresa e ha bisogno di un attore abilitato a rappresentare, quale soggetto di garanzia, le famiglie, le imprese e la comunità veneta tutta nei passaggi cruciali che ancora rimangono da fare». 

«Ci sono diversi aspetti delicati e problematici che intendiamo riprendere per ora segnalandoli: il tema della demarcazione tra good e bad bank; il tema della gestione dei crediti deteriorati e/o in fase di deterioramento; la continuità di credito per le imprese oggi affidate che si trovano in sovrapposizione di finanziamenti; gli esiti del contenzioso attuale e ancora possibile; la salvaguardia delle competenze e conoscenze del territorio presenti nel personale delle due Popolari in questione; le modalità con cui Banca Intesa intende preservare e valorizzare le caratteristiche positive degli asset che ha rilevato». 

«Le scriventi ritengono pertanto che vada salvaguardata l’autonomia di una direzione territoriale per garantire la crescita di una Regione importante se non determinante nell’economia del paese. Secondo le scriventi il soggetto che oggi appare abilitato per azionariato, competenze, esperienza maturata nell’economia veneta e nell’ambito delle garanzie con il sistema dei Confidi, è la società Veneto Sviluppo». 

«Preg.mo Sig. Dott. Luca Zaia Presidente Regione Veneto, chiediamo pertanto che l’azionista di maggioranza Regione Veneto e gli azionisti di minoranza tutti condividano le nostre preoccupazioni e le nostre proposte e diano mandato e indicazioni conseguenti a Veneto Sviluppo per svolgere il ruolo di cui sopra intervenendo in tutte le sedi in cui potrà essere tutelato l’interesse della comunità veneta».