La Corte dei Conti promuove il bilancio dell’Emilia Romagna

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Corte dei conti
Il debito della Regione ridotto di 50 milioni di euro. Saldo positivo di 138 milioni, liberate risorse per altri 84 milioni 

Corte dei contiLa Corte di Conti promuove il bilancio 2016 della regione Emilia-Romagna, che ha chiuso il 2016 con un saldo di competenza fra entrate e spese di 138 milioni di euro, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio, liberato risorse per i territori pari a 84 milioni, oltre un miliardo dal 2011, e ridotto il debito di quasi 50 milioni, ora a 623 milioni. Se si considera poi il quinquennio dal 2012, l’entità del debito è diminuita di 234 milioni di euro (-27%). 

Un risultato conseguito, secondo la Regione, «senza alzare le tasse per cittadini e imprese, tagliando la spesa (dalle missioni agli incarichi esterni passando per l’utilizzo di auto a noleggio), ricorrendo al mercato elettronico per l’acquisizione di beni e servizi attraverso la centrale unica regionale degli acquisti, IntercentER (con il valore delle transazioni cresciuto di 10 volte: dai 6,9 milioni del 2014 ai 60,3 dell’anno passato) e mantenendo il costo del personale al di sotto del 25% del totale della spesa corrente».

A registrare il pareggio di bilancio è anche il Servizio sanitario regionale, dove pure sono stati potenziati gli organici (4.300 assunzioni di medici, infermieri, operatori negli ultimi due anni), aumentate le prestazioni fornite e non sono stati introdotti nuovi ticket. 

L’udienza pubblica si è tenuta a Bologna nel salone d’onore del circolo ufficiali dell’Esercito di Palazzo Grassi, alla presenza del presidente della Sezione regionale, Carlo Greco, dei magistrati istruttori, del Procuratore regionale, Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, e dell’assessore regionale al bilancio, Emma Petitti. «Fin dall’inizio del mandato – commenta Petitti – abbiamo lavorato per accrescere l’efficienza e l’efficacia della nostra azione, con l’obiettivo primario di creare sviluppo e occupazione, aumentando i servizi, razionalizzando la spesa e tagliando i costi della politica. Quello di oggi è un giudizio di parifica che rafforza la nostra convinzione rispetto alle scelte fatte: invarianza della pressione fiscale, impegno a non introdurre ticket per la sanità, pur consolidando il livello dei servizi per la comunità regionale, garanzia dei cofinanziamenti dei fondi strutturali europei, fondamentali per il sistema economico, potenziamento degli interventi sullo stato sociale e delle politiche di contenimento tariffario, attraverso, tra le altre misure, il fondo per la non autosufficienza e il reddito di solidarietà. Poi l’impegno condiviso con il Patto per il lavoro su crescita e occupazione, gli investimenti sulla green economy, quelli contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture viarie e il trasporto pubblico locale».