La filiera legno-mobile del Trentino fattura di 340 milioni di euro

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Incontro a Cavalese nel cuore della Mangifica Comunità di Fiemme del presidente di FederLegnoArredo Orsini con gli imprenditori locali

assi legno segheria falegnameriaIn Trentino la filiera legno-mobile realizza complessivamente un fatturato di circa 340 milioni di euro prodotto da 883 aziende e 3.589 addetti. Il dato è emerso nel corso di un incontro a Cavalese, nel cuore della Magnifica Comunità di Fiemme (una delle più antiche regole proprietarie di uno dei maggiori patrimoni boschivi del Trentino) del presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, con gli imprenditori trentini del settore.

All’interno della manifattura provinciale, il settore ha un’incidenza notevole arrivando a pesare per il 42% sul totale delle imprese, per il 36% sul totale degli addetti e per il 33% sul fatturato. Nel dettaglio le imprese del legno fanno la parte del leone con 725 realtà e 3.044 addetti. Il fatturato è di 299 milioni di euro. Il mobile vede invece la presenza di 158 aziende con 545 addetti; il fatturato è di 39 milioni. 

Il tessuto produttivo – osserva FederlegnoArredo – vede soprattutto piccole e micro imprese che operano prevalentemente su base locale con un grado di internazionalizzazione modesto: la provincia di Trento importa grandi quantità di legname dalla vicina Austria e lo trasforma per il mercato interno. Si tratta di una produzione quasi artigianale che lavora su materiali di qualità: anche se di importo modesto, le esportazioni di mobili da Trento sono destinate come primo mercato alla Germania (21%), seguita dalla Svizzera (14%) fino agli Usa (9% in crescita) e alla Russia (9%). Insieme alla provincia di Bolzano, storicamente legata alla trasformazione del legno, raggiungono una produzione complessiva di oltre 1 miliardo di euro di cui quasi il 30% viene esportato.

Una certa inversione di tendenza potrebbe essere portata dalla diffusione degli edifici in legno con tecnologia “X-Lam” brevettata dal centro Ivalsa Cnr con la collaborazione della stessa provincia di Trento, con cui è possibile utilizzare anche legnami di seconda scelta per realizzare i pannelli lamellari, oppure nella produzione di biomasse rinnovabili per le centrali di teleriscaldamento o pellet per impianti domestici.